La Provincia di Terni è l’unico ente italiano ad aver sviluppato mappe di resilienza territoriale che coprono l’intero territorio provinciale e che permettono una più capillare azione di analisi e pianificazione in materia di disastri.
E’ quanto reso noto, fra le altre cose, dall’amministrazione provinciale nel corso dell’evento finale del progetto europeo “Links – Rafforzare i legami tra tecnologie e società per una resilienza europea ai disastri”.
L’iniziativa riservata ai Comuni e agli altri soggetti interessati ai temi di protezione civile, si è svolta nella sala del Consiglio provinciale ed è stata aperta dalla presidente della Provincia Laura Pernazza che ha sottolineato l’importanza dell’ente nell’ambito di un sistema efficace e moderno di protezione civile in caso di emergenza ringraziando gli uffici e tutti coloro che hanno partecipato alla riuscita dell’importante progetto calato nel contesto europeo.
Pernazza ha anche rimarcato il ruolo di partnership della Provincia in Links e la sua fondamentale funzione di raccordo territoriale, anche per fronteggiare le emergenze.
La Provincia, che ha condotto il corposo lavoro in collaborazione con l’Università di Firenze e Save The Children Italia, partecipa al progetto in qualità di partner tecnico, grazie alle competenze acquisite negli anni nello sviluppo di metodologie e ricerche volte alla creazione di comunità resilienti.
L’amministrazione ha presentato il “Piano d’emergenza familiare H72”. Si tratta di un complesso di documenti pratici da utilizzarsi in famiglia per prepararsi ad affrontare qualsiasi emergenza. Le schede H72, realizzate sulla base del progetto Links, sono compilabili in autonomia dai cittadini e permettono il raggiungimento di una maggiore capacità di auto protezione in caso di necessità.
All’interno del progetto Links le attività della Provincia hanno riguardato principalmente: il supporto alla rete dei partner di progetto; l’assistenza nella validazione dei prodotti della ricerca, in modo particolare fornendo un supporto di natura tecnica nell’individuazione di termini e procedure di protezione civile; lo sviluppo dello scenario-caso studio italiano (scenario sismico) in cooperazione con Università di Firenze e Save the Children Italia; la partecipazione alle attività di sviluppo ed azioni del sito web Links Community Center; la partecipazione alla Comunità Links e all’organizzazione ed assistenza degli Lcws; l’assistenza ed il contributo alla disseminazione dei risultati ed attività di Links. Sono stati presentati inoltre i tre strumenti pratici del progetto sviluppati in collaborazione fra i partner italiani (Provincia stessa, Università di Firenze e Save The Children).
L’Università di Firenze ha presentato il Link Community Center, un sito web che racchiude tutto il lavoro condotto nel triennio ed il manuale operativo per le attività di informazione. Si tratta di un portale in grado di fornire informazioni ai cittadini e soprattutto, materiali, spunti ed elementi tecnici per il rafforzamento dei sistemi di comunicazione tra autorità e cittadini al fine di migliorare le operazioni di preparazione e risposta alle emergenze.
Save the Children ha invece illustrato il portale Feel Safe pensato per gli insegnanti, che permette di approntare e sviluppare attività educative di protezione civile attuabili nelle scuole e testate durante il progetto nelle scuole medie della bassa Valnerina. Il progetto, avviato a giugno 2020 e si concluderà a dicembre di quest’anno, ha visto la partecipazione di 15 partner europei e 2 extra UE, appartenenti al mondo tecnico, operativo ed accademico.
Ogni realtà ha approfondito e collaborato allo sviluppo di una tematica tanto attuale quanto complessa e multidisciplinare, al punto che il progetto si compone di 15 macro obiettivi e 59 azioni operative distribuite in 5 scenari differenti: sismico, idraulico, siccità, industriale e territoristico.
Scopo del progetto è approfondire e sviluppare il settore dei social media e crowdsourcing (Smcs) quali strumenti per rafforzare ed incrementare il collegamento tra autorità e cittadini durante le emergenze al fine di incrementare la capacità resiliente delle comunità europee ai disastri.