La sanità umbra ha un problema strutturale che viene dal 2015. Nessun ospedale chiude in attivo. Va ristrutturata la rete ospedaliera.”
Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto durante la videoconferenzastampa in merito al bilancio della sanità regionale. Le criticità principali riguardano la mobilità dei pazienti che vedono i servizi dell’Umbria sempre meno attraenti e la spesa farmacologica che vede la regione in testa alla classifica nazionale.
“La mobilità è la percezione dei cittadini rispetto agli ospedali umbri, ha affermato l’assessore, c’è bisogno di ristrutturare i servizi rendendoli più efficaci ed efficienti. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica si deve agire con i generici e con una spesa più appropriata per i farmaci di alto costo e gli oncologici. Non si nega niente a nessuno, ma la prescrizione deve essere mirata”.
“Le aziende sanitarie sono in difficoltà, la gestione ordinaria, ha spiegato il direttore regionale alla sanità Massimo Braganti, evidenzia milioni di deficit. Non c’è mai stato il dubbio sulla corretta chiusura dei precedenti bilanci che mostrano risultati di pareggio nei vari anni. Dal 2017 ad oggi sono state necessarie partite straordinarie per raggiungere un equilibrio di bilancio che negli anni sono sempre aumentate: nel 2017 di 27 milioni, nel 2018 di 38 milioni, nel 2019 di 42 milioni. Quest’anno abbiamo già 74,9 milioni di sbilancio, di cui circa 40,8 dovuti al Covid. Per il bilancio abbiamo appuntamento al Mef il 5 luglio, ma la definizione dei costi del coronavirus è ancora in corso. Quasi tutte le Regioni hanno manifestato problematiche legate alla chiusura dei bilanci ed è stata rivolta al Governo l’istanza di prolungare oltre il 30 giugno il termine per questa incombenza. Le difficoltà ci sono e stiamo ragionando per garantire la sostenibilità del sistema.”
“L’analisi va fatta con una prospettiva per il futuro, ha aggiunto la presidente della Regione Donatella Tesei, avevamo cominciato a lavorare, ma il covid ci ha frenato. Non vogliamo tagli di prestazioni, ma tagli di sprechi. Bisogna rimettere al centro l’offerta, la sanità umbra deve essere più attrattiva. Ci lavoreremo condividendo un percorso con il consiglio regionale. Dobbiamo fare velocemente, non sarà semplice.”