Sono iniziate le ricognizioni alla Spea di Narni Scalo: nella tarda mattinata di oggi Stefano Bandecchi, sindaco di Terni ma, soprattutto, proprietario dell’area alla periferia di Narni Scalo, ha dato il via all’operazione che prevede la riconversione della ex fabbrica di polvere da sparo del tempo di guerra in un campus. Campus di cosa? Sarà a sostegno dello sviluppo dell’università che fa capo proprio a Bandecchi e si prefigura la realizzazione di un grande complesso sportivo unitamente alla facoltà di Scienze Motorie, che oggi sembra avere un grande appeal tra i giovani in quanto portatrice di lavoro sicuro. Il primo di una serie di corsi di laurea.
La delegazione si è inoltrata all’interno dello spettrale stabilimento, che vede alcuni manufatti fuori terra insieme a sotterranei dove veniva custodita la polvere da sparo per non farla scorgere agli aerei alleati che bombardavano l’Italia. La narrazione racconta che le infrastrutture erano talmente celate che mai alcuna bomba era caduta all’interno del perimetro. Cionondimeno sarà comunque necessaria, lo prevede la legge, una campagna di prospezione per evitare che non vi siano davvero ordigni inesplosi.
Per come l’ha raccontata oggi Bandecchi in un video, sembra l’avvio di un sogno unico; riapre la Spea, un grande complesso sportivo, (a servizio della Ternana? Chissà!) e poi struttura per almeno 1500/2000 studenti, anche se per adesso sono solo ipotesi. Sarebbe una ricaduta impensabile per il territorio. Intanto oggi qualcosa è partito, qualcosa che già adesso è in più del reggimento di vacche che per decenni aveva pascolato in quell’area con lo specifico compito di mangiarsi l’erba. In più delle promesse vuote di una serie di politici del territorio che non sono riusciti, in mezzo secolo, a trovare uno scopo per quell’area. Con la speranza che non ci siano ostacoli ma solo sinergie col nuovo proprietario.














