Gli imprenditori del settore ci credono: sarà una stagione turistica superiore a quella già buona del 2022. La convinzione traspare anche dalle previsioni delle imprese sulle assunzioni, diffuse dal Sistema Informativo Excelsior curato da Unioncamere e Anpal, il quale monitora i fabbisogni occupazionali delle imprese, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.
Per quanto riguarda l’Umbria, quinta regione italiana per crescita (+7,6%) di assunzioni programmate dalle imprese del turismo in senso stretto nel periodo giugno-agosto 2023, gli avviamenti al lavoro previsti nel settore sono 3690, contro i 3430 dello stesso trimestre 2022, con un incremento di 260 assunzioni. Un dato che è il più elevato degli ultimi cinque anni.
Anche se c’è da dire che il grosso della crescita delle assunzioni avverrà nei mesi di luglio e agosto, perché a giugno le imprese del settore turistico umbro segnano, rispetto a giugno 2022, una contrazione -11,4% degli avviamenti al lavoro (-160). Un giugno debole, quindi, compensato da una forte corsa a luglio e agosto, a differenza della media nazionale, che per giugno 2023 assegna invece una crescita del 4,5% alle assunzioni da parte delle imprese della voce “Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici”.
Complessivamente, in Umbria nel trimestre giugno-agosto 2023 sono previsti 15750 avviamenti al lavoro, 350 in più dei 15400 dello stesso trimestre 2022. La crescita è del 2,3%, sotto la media nazionale (+2,8%), ma comunque si tratta del quinto miglior risultato a livello regionale dopo quelli di Campania (+9,8%), Lombardia (+7,9%), Emilia-Romagna (+6,8%) e Lazio (+6,7%).
Nella regione le imprese dell’industria (comprese quelle delle costruzioni) hanno programmato per giugno-agosto 5290 avviamenti al lavoro, con una crescita di 150 avviamenti rispetto allo stesso trimestre 2022 (+2,9%). La percentuale di aumento delle assunzioni nell’industria è, tuttavia, decisamente inferiore al dato nazionale (+6,2%).
Andando più nel dettaglio, l’industria in senso stretto vedrà crescere gli avviamenti al lavoro dell’1,4% (+6,7% il dato nazionale), le costruzioni del 6,5% (+5,1% il dato italiano). I servizi in Umbria marcano +1,9%, in linea con la media nazionale (+1,7%), mentre il commercio – appesantito dalla contrazione del volume dei consumi a causa della perdita del potere d’acquisto provocato dall’alta inflazione – in Umbria segna un calo dello 0,5% delle assunzioni (in Italia +0,5%).
Se invece si guarda allo specifico mese di giugno, tutte le voci hanno il segno meno rispetto allo stesso mese 2022.
A giugno 2023, secondo i dati di Excelsior, nella regione resta elevatissima, al 52% (contro il 46% della media nazionale), la percentuale delle assunzioni per le quali le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per una quota pari al 39% (media italiana 33%), gli avviamenti al lavoro interessano giovani con meno di 30 anni: la provincia di Perugia, su questo fronte, con il 39,9% delle richieste di assunzione, è la quarta regione italiana per opportunità di impiego offerte ai giovani dopo imperia, Oristano e Gorizia.Per una quota pari al 21% le imprese umbre prevedono di assumere personale immigrato.L’8% delle entrate previste è destinato a personale laureato (media nazionale 11%).