Era il 21 aprile il 1784 quando il Re Gustavo III di Svezia, uno dei più rilevanti personaggi nella storia europea durante l’Età dei Lumi, visitò la Cascata delle Marmore. Il monarca svedese rimase talmente colpito dallo spettacolare salto ammirato a Terni che al ritorno in patria progettò, tra le altre cose, la realizzazione di una rupe artificiale da cui sgorgasse una caduta d’acqua. Alcuni giorni fa l’ATI 165 Marmore Falls, gestori della Cascata, hanno rilanciato sui social network la storica visita del Re ed il post ha attirato l’attenzione della società di accademici svedesi “Committee for the Gustavian Park”, società che si occupa della salvaguardia e della valorizzazione dell’Haga Park, importantissimo esempio di giardino storico, conosciuto dagli svedesi con il soprannome di “Gustavian Park” perché i lavori per la sua costruzione furono iniziati proprio da Gustavo III. Così è giunto a Terni il professore emerito Bo Göran Hellers, rinomato ingegnere strutturista svedese, già docente presso il Royal Institute of Technology di Stoccolma, al quale una guida locale ha illustrato la complessa storia degli interventi umani realizzati per imbrigliare la violenza del fiume Velino che precipita nel Nera. L’illustre professore, prossimamente, terrà una conferenza in cui mostrerà le foto prese sul luogo e le immagini fornitegli dalla guida. Ciò gli consentirà di ricostruire l’aspetto che la Cascata aveva esattamente in quel 1784, per poter pervenire a un’anastilosi il più fedele possibile dell’ambizioso progetto di Gustavo, che rimase sulla carta per la sua morte prematura.
“Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione della fama internazionale della Cascata – dicono dalla Gestione – che travalica i tempi e i confini geografici e si palesa sotto forme, come quella di una sua progettata riproduzione “in scala” in un parco del Nord Europa, assolutamente imprevedibili e suscitanti intense emozioni”.