L’alta velocità sulla Roma-Ancona sarebbe inserita nel Recovery Plan che questa sera il consiglio dei ministri dovrebbe approvare.
Lo rende noto il consigliere regionale del Movimento5Stelle Thomas De Luca che polemizza anche con la giunta regionale.
“Ad oggi l’alta velocità Roma-Ancona è nel Recovery Plan – scrive De Luca – nonostante la mancanza di dialogo con la giunta regionale che ha secretato gli atti”.
“Portiamo a casa – aggiunge il consigliere grillino – un risultato importante per l’Umbria. Il piano dovrà essere approvato questa sera in consiglio dei ministri, dove si spera non avverranno modifiche così come nei successivi passaggi nelle commissioni. Un obiettivo quello dell’alta velocità sulla Roma-Ancona per il quale ci siamo sempre battuti mettendo in campo ogni sforzo e portando direttamente sul binario unico della tratta Terni-Spoleto il viceministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri. Peccato che in assemblea legislativa il dibattito sul Recovery Fund sia stato di fatto sedato dalla maggioranza a trazione leghista. Che ha fatto di tutto per indebolire le istanze dell’Umbria sui tavoli nazionali.
Per una volta – scrive ancora De Luca – si poteva marciare insieme, individuare le priorità e spingere perché venissero accolte. La governatrice Tesei ha preferito nascondere i progetti come fossero X-Files e giocare questa partita da sola. Sono a dir poco schizofreniche le dichiarazioni di alcuni esponenti leghisti che da una parte invocano da parte del governo il dialogo con le Regioni che loro stessi in Umbria hanno negato alle opposizioni e alle forze sociali, mentre dall’altra cercano di mettere le mani sui fondi del Recovery Fund sollevando allo stesso tempo dubbi su questo strumento economico senza precedenti. E lo fanno partendo dall’assunto che l’Italia storicamente è un paese incapace di spendere i soldi dei fondi strutturali europei, dimenticando però che i protagonisti di questi fallimenti sono stati i governi da loro presieduti per decenni, in cui ogni opera progettata è divenuta un’incompiuta o una cattedrale nel deserto”.