L’Arci ha inaugurato oggi un nuovo circolo, a Montecchio. Il circolo “L’ulivo”.
“Un punto di ritrovo e di socialità per il territorio e non solo, questo nuovo spazio sarà un luogo di incontro e cultura per tutti, dove organizzare attività e momenti di condivisione. I circoli ARCI – si legge in una nota – sono fondamentali nei piccoli centri, perché offrono preziose opportunità di aggregazione e sviluppo culturale, rafforzando il tessuto sociale e i legami tra la popolazione”.
“Siamo contenti per la nascita di nuovi circoli ma allo stesso tempo preoccupati perché la passione e l’impegno delle piccole associazioni rischia di venir meno a causa dell’effetto di alcune norme. Infatti, da gennaio 2025, il no profit sarà assoggettato all’IVA e le previste esenzioni non saranno sufficienti a salvare le associazioni dalle conseguenze che mettono a rischio la loro sopravvivenza. Senza una correzione di rotta – spiega l’Arci di Terni – la nuova normativa costringerà le associazioni a subire un grave appesantimento di oneri burocratici, non sostenibile soprattutto per quel tessuto di piccole associazioni, unici presidi di aggregazione nei quartieri, nei piccoli centri e nelle aree interne come Montecchio”.
Per il Presidente di ARCI Terni, Tommaso Sabatini, “Ricondurre il Terzo settore al campo IVA significa voler equiparare le associazioni alle imprese commerciali, ricondurre il rapporto tra associazioni e soci, tra associazioni e comunità, a quello cliente-fornitore, logica che deve essere fermamente respinta per non intaccare la funzione costituzionale delle associazioni, tanto preziosa nel contesto di frammentazione sociale sempre crescente. Ad essere colpita sarebbe l’autonomia delle associazioni stesse, limitandone le possibilità di autofinanziamento e ostacolando lo svolgimento delle attività con pesanti adempimenti burocratici. Tutto questo, peraltro, senza produrre un aumento delle entrate fiscali ma, anzi, con la concreta prospettiva di ridurle, visto che ad oggi le associazioni non recuperano l’IVA pagata sugli acquisti mentre domani potrebbero portarla in detrazione. È urgente e non rimandabile un intervento di correzione. Non chiediamo di fermare l’adeguamento alle norme europee – conclude Sabatini – ma di riconoscere la funzione sociale e le vere modalità operative, non economiche, degli enti di Terzo settore, ristabilendo per questi la collocazione fuori dal campo IVA. “