Chiamato in causa per quanto detto a Terni in Rete sulla inutilizzabilità della macchina tappa buche, sotto i 10 gradi di temperatura
L’assessore Iapadre: “la macchina tappabuche non funziona con temperature sotto i 10 gradi, l’abbiamo sostituita, possibile contenzioso con il fornitore”
l’assessore alle manutenzioni del comune di Terni, Marco Iapadre risponde e precisa
DI MARCO IAPADRE
Ci tengo a precisare che tutto è nella norma e, anzi, l’amministrazione comunale sta facendo, in tema di manutenzioni stradali, più di quanto aveva dichiarato, dal momento che sono due (non una come molti credono e scrivono) le macchine a disposizione dell’ente, con le quali gli operai del Comune di Terni stanno effettuando le riparazioni delle buche con asfalto a caldo.
Manutenzioni che si stanno regolarmente eseguendo, come chiaramente evincibile dal sito istituzionale nella nuova sezione “lavori pubblici e manutenzioni”, con tanto di documentazioni fotografiche a corredo.
Chi ha un minimo di conoscenza della materia sa perfettamente che tali operazioni, con bitume a caldo, hanno limitazioni legate alle condizioni meteorologiche.
Quanto dichiarato in merito ad uno dei due mezzi a disposizione è legato al particolare procedimento di miscelazione della graniglia con l’emulsione a temperature tra i 50 e i 60 gradi che, garantendo rendimenti ancora maggiori, necessita di temperature leggermente più alte.
Tutte le chiacchiere che alcuni fanno, pertanto, sono inutili perché è impossibile difendere sia le giunte di sinistra che di destra che ci hanno preceduto che hanno dimostrato l’incapacità di trovare soluzioni in grado di dare risposte alle necessità di cura del patrimonio comunale e che ci hanno lasciato una città proveniente da 15 anni di nulla o quasi dal punto vista manutentivo, in tutti i settori: dalla manutenzione stradale, al verde, agli edifici.
Tutta questa fretta di urlare al problema, se non addirittura allo scandalo, è da ritenersi infamante e dimostra la faziosità di alcuni e l’utilizzo della stampa per diffamare, reato gravissimo per la legge e per la professionalità giornalistica.