L’Avis Regionale dell’Umbria apprende con “stupore” le dichiarazioni del Ministro Salvini in merito alla possibile “donazione volontaria obbligatoria” per gli studenti maggiorenni.
Con una propria nota l’associazione esprime una netta contrarietà alla sola idea.
Sostiene, invece, “una maggiore ed efficace collaborazione, al di là e oltre i protocolli di intesa, con il MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) con il Personale docente, le famiglie degli allievi, le Istituzioni per una costante ed efficace formazione e comunicazione sul dovere civico del cittadino sano che, esercitando il suo diritto di donare parte di se, collabora con il servizio sanitario nazionale per garantire una adeguata ed efficace assistenza ai malati attraverso una donazione anonima, periodica, consapevole e responsabile del proprio sangue o parte di esso”.
Donare sangue – ricorda ancora l’AVIS – è una scelta di vita ed un progetto di salute: questa scelta in Umbria l’hanno già fatta 32.542 cittadini – soci Avis – che nel 2017 hanno effettuato 39.491 donazioni e in Italia 1.319.379 che nel 2017 hanno effettuato 2.022.122 donazioni.
COSA AVEVA DETTO SALVINI
“Lavoreremo con il ministro dell’Istruzione ad un ossimoro: la donazione ‘volontaria obbligatoria’ nelle scuole, perchè se li becchi a 18 anni poi te li tieni per i successivi 40 anni. Io ho cominciato a donare il sangue grazie al mio papà, che per i 18 non mi ha regalato il motorino, ma mi ha portato all’Avis”. Salvini aveva poi aggiunto:”faremo in modo che milioni di ragazzi che potrebbero donare lo facciano. La paura dell’ago fa ridere. Anche io ce l’ho”.