Gli autotrasportatori ternani rilanciano: non solo la Piastra Logistica ma nel discorso di riorganizzazione dei trasporti della Conca Ternana si deve anche inserire il Compendio Bosco che si trova a soli cinquecento metri di distanza, forse anche meno: i suoi eccezionali spazi potrebbe diventare l’appendice alla Piastra stessa. “E’ lì che dobbiamo investire adesso, sull’integrazione tra i due spazi – afferma Enrico Malizia, il “portavoce” del consorzio dei trasportatori – Abbiamo perso anni in discussioni che vedono anche adesso il Compendio Bosco pieno solo per una piccola parte, senza che si possa mettere a “produzione”. Insieme i due spazi diventerebbe la più grande piastra d’Italia. Da soli invece uno produrrà debiti e per la “piastrina” non c’è un vero futuro. E se diventeranno spazi di quella portata le ferrovie avrebbero un interesse ad entrare in società e a mettere loro i soldi per realizzare i binari di servizio ed attuare i collegamenti con la rete ferroviaria».
Addirittura il Compendio Bosco ha anche nel suo interno un binario ferroviario che si collega alla linea Orte Falconara e che, forse non sarebbe nemmeno più utilizzabile. Questo per dire quante opportunità si stanno sprecando in un territorio che ha bisogno immediato di un rilancio. “ Sembra una cosa ripetitiva – dice ancora Malizia – ma sembra che nessuno metta attenzione a quella che si chiama la “supply management”, un sostegno alle imprese per il “dopo vendita” e che nelle piastre logistiche degne di questo nome, generano centinaia di posti di lavoro”.
A dire la verità il raccordo tra le due iniziative dovrebbe essere della Sviluppumbria che però ha dato dimostrazione di essere poco interessata, al di là delle parole, ad una azione di rilancio economico nel territorio. E i sei miliardi di lire che vennero spesi per rifunzionalizzare il Compendio Bosco la dicono lunga: la Regione pagò a piè di lista ma poi poco si interessò al compendio che ora è occupato solo in uno spicchio, lasciando inesplorate le sue potenzialità.