È con uno dei massimi esperti italiani di politica internazionale ed un tema di grande attualitàche ‘La Dante’, come comunemente viene chiamata la Società Dante Alighieri il cui Comitato ternano è presieduta da Anna Rita Manuali, ha aperto le attività del 2020.La storica associazione italiana fondata dal poeta Giosuè Carducci ha, infatti chiamato Matteo Bressan – Docente di Relazioni Internazionali e Studi strategici alla Lumsa, di Analisi strategica alla Link Campus University, componente del Comitato scientifico del Nato Defense College– a parlare de “L’Italia nell’attuale contesto internazionale: rischi e sfide”. Un argomento che ha destato l’interesse di un folto pubblico che ha gremito l’Aula Magna del Liceo Classico Tacito.
“Fino a dieci giorni fa, ha spiegato Bressan, tutta l’attenzione dei media e della politica era incentrata sulla Conferenza di Berlino sulla Libia. Poi, come spesso accade, si spengono i riflettori, si parla di altro, ma nel frattempo il conflitto in Libia prosegue. Allora dobbiamo creare le condizioni, in primo luogo questo è uno sforzo culturale prima ancora che politico, per fare in modo che ci sia una maggiore consapevolezza delle sfide che il nostro Paese si trova ad affrontare. Noi, questa è la mia personale convinzione, scontiamo ancora un approccio che non si è adeguato al cambiamento dovuto alla fine della Guerra Fredda, col problema, non indifferente, che sono passati trent’anni. Quindi, ha aggiunto, ci troviamo ad affrontare crisi in termini di sicurezza, di gestione dei flussi migratori, di sicurezza energetica, che nel nostro caso ovviamente è collegata al tema dell’approvvigionamento energetico, non essendo un Paese produttore di materie prime. Il gasdotto Greenstream (in cui opera l’Eni e la National Oil Corporation libica, Noc) collega la Libia all’Italia, giungendo a Gela. La capacità del gasdotto ammonta a circa 8 miliardi di metri cubi/anno, ma l’approvvigionamento di gas naturale in Libia nel 2017 è stato pari a 4,76 miliardi di metri cubi. Numeri importanti che, nonostante i buoni risultati confermati in campo petrolifero dall’Eni con una produzione pari nel 2017 a 384.000 boe/giorno, hanno obbligato l’Italia, proprio a causa delle tensioni nella sponda meridionale del Mar Mediterraneo, a diversificare i mercati di approvvigionamento energetico, puntando sull’Iraq, sull’Azerbaijan e sulla Russia. Ecco perché è nell’interesse italiano, nel senso geopolitico dell’accezione, la stabilità e lo sviluppo della Libia, rispetto alla quale non è possibile voltarsi dall’altra parte.
La politica estera è una politica pubblica come le altre che però, purtroppo, in questo Paese stenta ad essere condivisa, in primo luogo anche dalle forze politiche. Le forze politiche su temi come l’interesse nazionale, l’interesse energetico, dovrebbero agire in maniera più compatta. Oggi cerchiamo di affrontare tutte le sfide con una prospettiva italiana guardando al contesto di riferimento, il
Mediterraneo, che è scosso da diversi anni da instabilità nel nord Africa dovuta alla crisi libica, instabilità in Medio Oriente con il conflitto in Siria che va avanti, instabilità che ha ormai raggiunto quasi settant’anni del mai risolto conflitto tra Israele e Palestina. All’interno di questo scenario, ha concluso Matteo Bressan, vediamo come opera e come potrebbe, forse, operare meglio il nostro Paese.”