Ecco la rete, verde resistente. E poi cartelli di divieto d’accesso per scoraggiare chiunque ad accedere. L’impossibilità per tutti di entrare in quelle che una volta erano uno dei gioielli della corona del comune di Narni: le Gole del Nera. La rete sta davvero a significare una presa di possesso che vuole essere definitiva. E con quella anche lo “smantellamento” del gazebo che una cooperativa, regolarmente costituita e funzionante, aveva messo su per aiutare chi voleva venire a fare il bagno. Tutto questo per le “Mole srl” vuole essere il passato.
È questo il nuovo momento turistico-finanziario alle Mole, è questa l’azione di privati che hanno tutto recintato, sostenuta dalla promessa di creare almeno venti posti di lavoro. Stabili. Anzi hanno pure iniziato le selezioni. Indicato come fare per essere assunti e quali sono i profili interessati.
E il comune? Approfondirà da domani, approfondirà perché pare, ma con le carte del catasto ci si deve sempre andare con i piedi di piombo, che una piccola porzione davvero sia di proprietà di privati e non dell’Enel. D’altra parte, la Valdarno, ai tempi della costruzione della Centrale, espropriò solo quello che le era necessario, non aveva certo pensato al solarium. E se così fosse? Niente vieta di espropriare oggi quello che non è stato espropriato ieri, negli anni Trenta, come hanno detto a denti stretti alcuni degli amministratori. Sarebbe sorprendente davvero però che nessuno ci abbia fatto caso.
E comunque nello specifico sono tutti in attesa di una conferenza stampa da parte di Mole srl che spieghi non tanto il progetto, che è semplice da scrivere ma il piano economico, che faccia conoscere, al colto ed all’inclita, il finanziatore, colui che dovrebbe mettere in campo almeno il milione di euro tanto per iniziare. Sarà una bella disputa comunque, che avvelenerà l’inverno, farà patire la popolarità delle Mole e minerà anche l’autorevolezza del Comune. Va anche detto che dietro alla vicenda della “privatizzazione” c’è Alvaro Caponi, un insegnante narnese delle scuole statali, ora in pensione.
Per adesso di sicuro c’è la cooperativa funzionante, che con le difficoltà delle prime volte, si è acconciata a mettere in piedi una struttura ricettiva, con qualche difetto ma anche con molti pregi che partono dalla legalità ma che arrivano anche alla funzionalità ed al godimento vero, di un pezzo bellissimo di territorio. E poi loro sono tranquilli del lavoro fatto ed anche dei rapporti e dei contratti col Comune.
Ci sarà da divertirsi, adesso.














