“La legge 194 non è in discussione, perché il popolo si è già espresso e a gran voce”.
Valentina Porfidi, responsabile per la CGIL di Terni del dipartimento welfare ha preso carta e penna e scritto al ministro della salute Beatrice Lorenzin
“Vorrei ricordarle che come ministra dovrebbe essere portatrice dei valori laici dello Stato e invitare al rispetto della legge è sicuramente uno di questi valori.
Tutti noi abbiamo una personale visione della vita – aggiunge la Porfidi – ma questa non dovrebbe mai andare a contrastare la libertà di scelta degli altri e delle altre.
Non a caso, parlo di Libertà, perché quella dell’interruzione di gravidanza è proprio questo: avere la possibilità di scegliere della propria vita, del proprio corpo liberamente e aggiungerei, magari, serenamente”.
“Non starò qui a rappresentare le tante motivazioni della scelta dell’aborto, perché non ci deve essere una giustificazione.
Interrompere una gravidanza, che sia precoce (entro tre mesi) o per gravi malformazioni non è mai una scelta facile, pertanto non spetta a noi decidere per le altre. È una riflessione personale ed intima della donna in primis e poi della coppia e della famiglia.
Oltre ad essere una decisione forse tra le più difficili nella vita di una donna, aggiungere ad essa un giudizio morale ed etico, un percorso ad ostacoli per effettuarla (visite, certificato e colloquio con lo psicologo,ricerca di medici ed ostetriche non obiettori, l’atteggiamento sprezzante degli obiettori, fino ad arrivare a delle liti tra gli stessi) lo considero un accanimento sull’essere umano.
Nella Provincia di Terni – scrive la CGIL – si è sempre mantenuto un livello accettabile, con alti e bassi, ma è sempre stata rispettata la legge garantendo personale non obiettore, ma se non si prenderanno provvedimenti a breve anche nel nostro territorio questo diritto non sarà rispettato.
Ci risulta infatti che presso l’Azienda Ospedaliera di Terni, dove il personale non obiettore è in linea, anche se nei limiti, a breve due medici non obiettori andranno in pensione, mettendo a rischio il servizio di interruzione di gravidanza (ivg) che al momento viene effettuata presso i Poliambulatori e indebolendo il reparto di Ginecologia con un medico non obiettore in meno.”
Sulla vertenza in atto fra i sindacati di categoria e la direzione dell’azienda ospedaliera di Terni, la CGIL auspica che ” la modalità di organizzazione del lavoro non penalizzino il personale dedicato al servizio di IVG (ripartizione equa dei carichi di lavoro, salvaguardia dei riposi e delle ferie) e che ci si avvalga del personale obiettore per quanto riguarda l’assistenza necessaria nella fase precedente e successiva all’intervento.”