A ripartire ci ha provato ma non è stato proprio possibile. E così Lorenzo Barone ha dovuto per il momento sospendere il tentativo di percorrere e conquistare la strada più a Nord del pianeta.
Le avvisaglie già a San Valentino per un dolore fastidioso al ginocchio destro: “Ho pedalato i primi 400 km, ma negli ultimi giorni ho avuto vento contrario e sforzando più del dovuto a -25/-35°C ha iniziato a farmi male ed a gonfiarsi il ginocchio destro – scriveva in un post – ho continuato a pedalare per arrivare a Orto-Surt un villaggio di 600 abitanti nel quale mi trovo in questo momento ed ora mi riposo sperando che mi passi presto il dolore”.
Ma il dolore non è passato, da qui la decisione presa ieri di tornare a casa e di sospendere l’impresa. “Pensavo fosse sufficiente qualche giorno di riposo per tornare a pedalare, ma non sembra essere così. Ho lasciato la bici e l’equipaggiamento ad Orto-Surt e sono tornato a Pokrovsk con la speranza che il ginocchio guarisca e di riprendere il viaggio il prima possibile . Anche se le temperature al mattino a volte toccano ancora i -40°C – ha scritto ancora sulla sua pagina Facebook – l’inverno sta per terminare e per arrivare a Yuryung Khaya ho bisogno delle basse temperature perché il ghiaccio che forma la strada non si sciolga. Farò tutto il possibile per tornare sui pedali, per il momento però riposo, un po’ di ghiaccio e antinfiammatori”.
Lorenzo ha già dovuto interrompere due volte la sua impresa in bicicletta per problemi con le camere d’aria che non resistevano alle bassissime temperature. Dopo i problemi riscontrati l’11 e il 19 dicembre, ci ha riprovato l’8 febbraio e anche questa volta si è dovuto fermare.
Lorenzo Barone è ripartito verso la strada più a Nord del mondo, con temperature oltre i 40 gradi sotto lo zero
L’augurio è di rivederlo il prima possibile sui pedali, in sella a quella bicicletta che è una delle sue ragioni di vita, a +50 gradi o a -50 gradi è lo stesso. L’importante è che sia una sfida estrema.