“Mio nonno che faceva il maresciallo di polizia costrinse, mio padre, Nino Manfredi , a studiare giurisprudenza e a laurearsi tanto che Manfredi si è laureato in legge, poi ha preso la laurea, l’ha data a suo padre, ecco tieni, attaccala al muro e io vado a fare l’attore”.
E’ uno degli episodi della vita di Manfredi raccontati da suo figlio, regista, Luca, che verranno raccontati nel film, “In arte Nino” di cui si stanno girando le riprese a Terni, in questi giorni. La location di questa mattina era la splendida biblioteca della AST trasformata, per la circostanza, in aula universitaria.
“Abbiamo deciso di raccontare un Manfredi sconosciuto – aggiunge Luca – una parte della vita che nessuno conosce, quando mio padre, molto giovane, era ricoverato al Forlanini, malato di tubercolosi, uscito da lì miracolato, unico sopravvissuto della sua camerata, su quella esperienza ci fece un film, PER GRAZIA RICEVUTA, poi tutto il percorso che fece e che l’ha fatto diventare quello che è stato, un percorso difficile”.
“Andava a fare i provini di cinema – ricorda ancora Luca Manfredi – non lo prendevano mai, gli dicevano che aveva una faccia troppo normale, da perdente”.
Nel film , comunque vedremo arrivare Manfredi al successo, “con Canzonissima – sottolinea il regista – Nino, infatti, arriva alla notorietà e al successo grazie alla Rai, alla Tv, a quel punto Nino diventa Nino Manfredi”.
“Per me girare un film su mio padre è una cosa molto difficile e anche molto emozionante grazie a Elio Germano che ha fatto un lavoro straordinario, ha studiato mio padre al microscopio e il risultato è eccezionale; secondo me Germano era l’unico che poteva interpretare mio padre, non mi sarei azzardato a farlo con un altro”.
Molto soddisfatto della scelta di Terni come location del film, il produttore Federico Scardamaglia, “per gli spostamenti, per lo spirito collaborativo delle istituzioni, per le bellezze del territorio”. Scardamaglia non esclude che possano essere girate nel ternano anche alcune fiction:”questo è un film – ha detto Scardamaglia – in una puntata unica, ma si possono girare anche fiction, dipende dalla disponibilità del territorio”.
Felice anche per il fatto che si sta riorganizzando una Umbria Film Commission:” auspichiamo che venga fatta il prima possibile perché è molto importante avere uno strumento che ti aiuta nella scelta delle location, nella logistica, instaurando anche un rapporto con la forza lavoro umbra”.
Quanto sia importante per una città come la nostra lo dicono i numeri. Per 15 giorni, le 60 persone della troupe , hanno soggiornato a Terni, “hanno speso i loro soldi qui – sottolinea Scardamaglia – senza contare – aggiunge – il ritorno pubblicitario, un meccanismo che le istituzioni capiscono meglio”.
Parlando di “In arte Nino” , secondo Scardamaglia si tratta “di un omaggio a un grande attore del cinema italiano, raccontiamo la storia del Paese attraverso questi personaggi, faremo altre biografie”. Quanto alla scelta dell’attore:”ho detto a Luca, sarebbe bellissimo avere Elio Germano che è l’unico attore (ha partecipato anche alla sceneggiatura) che potrebbe farlo; l’abbiamo chiamato e ha accettato subito”.