L’ultima polemica, in ordine cronologico, sul Teatro Verdi, sul suo rifacimento (quando si farà, se mai si farà) la accende l’attore ternano Riccardo Leonelli ( in tv in un episodio della fiction UN PASSO DAL CIELO, RAI 1).
In evidente contrasto con l’assessore ai Lavori Pubblici, Enrico Melasecche che lui chiama IT, ha scritto un lunghissimo post sulla sua pagina facebook in cui spiega i motivi della sua contrarietà al meta-progetto presentato nei giorni scorsi dai tecnici comunali.
Fra i tanti motivi qui nei abbiamo estrapolato uno quello relativo alla capienza del futuro teatro ben al di sotto dei 1.000 posti.
Scrive Leonelli che l’assessore Melasecche “riduce a circa 800 posti la capienza del Verdi vincolato che ne ha 1066. Perché ridurre i posti? Si dice: per ricavare una sala piccola sotto la pista da sci. Mi domando io, come molti altri cittadini, a cosa serva, visto che esiste già il Secci che può fungere da sala piccola o il vicino Palazzo Primavera. Sapete a cosa serve? A niente. Ve lo dice un “giovane attore” e vi spiega il perché (mi fa sorridere il “giovane” usato da IT, visto che ho quasi quarant’anni e circa cinquanta spettacoli alle spalle, ma so bene che ai politicanti piace tanto dire “giovane” a certi avversari proprio per sminuirne la figura).
Le compagnie della Stagione di Prosa che arrivano in Teatro provano in palcoscenico. Così si usa. I tecnici montano il materiale sul palcoscenico, in graticcia e in sala. Si chiama “allestimento”. Una ulteriore sala piccola alle compagnie non serve a nulla. Se si vuole aprire invece un teatro con due sale (grande e piccola) è un’ottima idea per Roma, per Milano, per Genova, ma non per Terni, dove l’urgenza principale è quella di avere un teatro GRANDE (oltre 1000 posti) che possa accogliere eventi di un certo rilievo (grandi concerti, spettacoli di mattatori, One Man Show, ecc.), evitando così di costringere i ternani a recarsi sempre a Perugia o a Roma. In merito a questo, sia manager teatrali che curano big dello spettacolo, sia “l’anziana doppiatrice” Marzia Ubaldi (che IT sminuisce con la leggerezza arrogante di chi non sa di chi sta parlando) hanno detto “un teatro con meno di 1000 posti non lo si prende neanche in considerazione per un grande evento”. Quindi? Al solito: a Terni solo gente che piscia o si accoppia in palcoscenico, ma i grandi eventi tutti fuori.”
E per completare il post Leonelli ha fatto un esempio pratico:
“Sto pensando che l’altro ieri c’era Virginia Raffaele su Rai Uno (era su Rai2 da Fazio, ndr) e che è davvero un’attrice straordinaria.
Vi piace Virginia Raffaele?
Se sì, sappiate che a Terni non la vedrete mai, poiché il Nuovo Verdi (THE SHIT) avrà meno di 1000 posti e il manager di Virginia ci farà una bella pernacchia sopra.