“Non si può costruire una strada sopra un’area archeologica di altissima importanza. Eppure questo sta avvenendo a Terni nella zona di Maratta, una città sepolta che meriterebbe da parte delle istituzioni altro tipo di attenzione e soprattutto risorse per condurre nuove campagne di scavi.”
Così il Gruppo Consiliare del MoVimento 5 Stelle al Comune di Terni che chiede di bloccare ogni azione promuovendo un’attività di studio preliminare, così come indicato dalla Soprintendenza, mettendo insieme il privato e il Comune.
“Un progetto complessivo nelle rispettive aree, spiegano i Grillini, per indagini mirate volte a tutelare al massimo il patrimonio storico e culturale di una città già ampiamente devastata e saccheggiata nel corso dei millenni.
Le invasioni barbariche a Terni non si sono mai fermate ed oggi come ieri continuano. Continuano dopo le bombe, dopo le colate di cemento, dopo le palazzine costruite a ridosso dell’anfiteatro romano, dopo la distruzione della più grande necropoli dell’Europa meridionale per costruire parte delle acciaierie, dopo la damnatio memoriae imposta a tutto ciò che non è funzionale alla retorica di città dell’acciaio.
Terni è uno scrigno di storia e reperti, tanto che gli archeologi di tutto il mondo quando sentono parlare della nostra città pensano alla “Cultura di Terni”, come scritto in bella evidenza nella mappa italiana della tarda età del bronzo e la prima età del ferro (X secolo a.C. – VII sec. a.C.).
Desta sgomento che questa amministrazione da una parte festeggi il recupero di una fontana del secolo scorso, dall’altra sia pronta ad accettare una colata di cemento sopra un insediamento di oltre 3000 anni fa.
Terni ha bisogno di essere contaminata dalla sua storia e non più dalla subcultura del cemento e delle ciminiere. Non siamo più disposti a consentire che anche una sola pietra legata alla storia di questi luoghi, concludono, venga sacrificata sull’altare dell’ignoranza e della superficialità.