Nove associazioni ternane firmano un documento congiunto nel quale vengono messe in rilievo le difficoltà in cui sta operando il CENTRO SAGITTARIO, che si occupa del disagio psicologico degli adolescenti.
Giovani sempre più frastornati e trasformati dall’uso delle nuove tecnologie che hanno incrementato le distanze relazionali e che hanno impattato notevolmente sul divario intergenerazionale, creando maggiori conflitti all’interno dei nuclei familiari.
Ciò che sottolineano le associazioni è “la situazione relativa alla struttura fatiscente e alla carenza di organico che sta subendo il “Centro Sagittario”(che fa capo al Centro di Salute Mentale di Terni) attivo dal 2002, con l’obiettivo di affrontare il disagio giovanile, prevenendolo o risolvendolo prima che questo possa esitare in disturbi più gravi della salute psichica.
Il “Centro Sagittario”, dal 6 marzo 2019, si è evoluto in un progetto inter- dipartimentale chiamato “Giovani 2.0″, formalizzato con la DGR n.888/2017 della Regione Umbria per perseguire l’obiettivo di definire e attuare un modello di intervento completo per le diverse manifestazioni di disagio dell’età giovanile, attraverso un percorso di collaborazione e d’integrazione dei Servizi del Dipartimento di Salute Mentale e del Dipartimento delle Dipendenze.”
Ad oggi, il “Centro Sagittario” si trova ad affrontare l’aspetto psicologico dell’emergenza “Covid”, con una carenza di personale allarmante anche se precedente alla pandemia, perché non sono state rispettate la linee guida dettate dal Progetto Giovani 2.0, tra l’altro firmate e sottoscritte dai vari responsabili dei vari dipartimenti.
Il centro ha attualmente 65 pazienti in carico e con i ragazzi accolti nel periodo appena successivo al lockdown COVID (Fase 2) si arriva ad un totale di più di 70 pazienti presi in carico.
Solo nel 2020 ci sono stati circa 20 nuovi ingressi (dato allarmante poiché per 2 mesi il Centro è stato praticamente chiuso a causa dell’emergenza Covid).
In un servizio di “natura” psicologica, c’è solo una psicoterapeuta – specialista ambulatoriale – con contratto a tempo parziale e a termine, che ha in carico 20 pazienti in psicoterapia individuale, oltre ad occuparsi della psico-diagnosi dei soggetti che necessitano di tale approfondimento.
Gli altri utenti sono seguiti da educatori, che non possono fare un intervento specialistico, e da due psicologhe provenienti da altri servizi, prestate al progetto per poche ore e che non sempre possono essere presenti alle attività del Centro per le difficoltà di personale già caratterizzanti i loro servizi di appartenenza.
17 ragazzi (e di conseguenza le loro famiglie) sono in attesa di una presa in carico psicoterapeutica da fine 2019 a febbraio 2020.
Per trovare una soluzione a questa lunga lista di attesa, dal febbraio 2020, uno psicologo specializzando in psicoterapia, ma inquadrato come educatore sta portando avanti dei training di rilassamento e di assertività, che però sia per la numerosità (dai 6 ai 14 componenti), sia per le interruzioni e lo spostamento del setting in modalità di teleconferenza, non sono di certo abbastanza per importanti problemi di natura psicologica.
Ad oggi la lista di attesa per un supporto psicologico e psicoterapeutico ammonta ad almeno 20 ragazzi!
Questi i dati sul personale previsto da progetto ma mancante:
– uno psicologo CSM (Centro Salute Mentale) a 38 ore non sostituito;
– uno psicologo NPIA (neuropsichiatria infantile) a 5 ore, e per il quale se ne chiedevano già 8, non sostituito;
– una neuropsichiatra a tempo parziale mai pervenuta;
– assistente sociale del CSM non sostituita;
– una psichiatra del CSM a tempo parziale assente; Dire che c’è una carenza di personale è un eufemismo.
Ultima nota spiacevole: da anni si sostiene che la struttura dove ha sede il Sagittario deve essere ristrutturata, e il centro dovrà cambiare sede.
Anche in questo caso alle risposte e rassicurazioni, non seguono azioni concrete. Pertanto si continuano a ricevere i ragazzi in locali non sufficientemente adeguati.
Invasione di formiche in una stanza e una “piscina” all’aperto nel parcheggio di fronte all’ingresso, per non parlare di infissi rotti e mobilia fatiscente.
La segnalazione è già stata fatta all’assessore al welfare del comune di Terni Cristiano Ceccotti e al consigliere Alessandro Gentiletti, che ha depositato un’interrogazione per velocizzare e dare attenzione alla problematica.
Tutto ciò al fine di sensibilizzare la Usl Umbria 2 alla vicenda.
Le associazioni che hanno firmato il documento sono:
APS INTEGRAMENTE
Age (Associazione genitori di Terni)
Associazione Bushard
AFAD
Associazione Aladino Onlus
AUPI (Associazione Unitaria Psicologi Italiani)
AICE Umbria odv (Associazione Italiana Contro l’Epilessia)
Ternana Marathon Club (che si rende disponibile a mettere disposizione i propri spazi per attività laboratoriali nel centro giovanile che gestisce)
Rete sociale Guglielmi Aps