È stata appassionata e appassionante la lectio magistralis tenuta dalla psicoterapeuta Maria Rita Parsi, Presidente della Fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus già membro del Comitato ONU per i diritti dei fanciulli e delle fanciulle, su iniziativa dal Soroptimist Club di Terni presieduto dalla dottoressa Alessandra Ascani.
La professoressa Parsi è intervenuta nell’ambito del convegno dal titolo “Il Cuore delle Donne: l’universo psicoaffettivo delle donne” che si è svolto al Centro Congressi dell’Hotel Garden a Terni.
“L’origine nella vita di ogni essere umano, ha spiegato, è il corpo della madre, corpo che produce infinite comunicazioni mentre un feto cresce dentro di lui. Quindi una donna che sta bene, che è felice, che è educata nel senso che è contenta del proprio ruolo, accetta il figlio, lo desidera anche se non ha un compagno, è sentimentalmente felice, si sente accolta dall’ambiente circostante, trasmette tutto questo al bambino o alla bambina che verranno al mondo. Una donna infelice tutti questi messaggi, a livello profondissimo, epigenetico, all’origine proprio della vita dell’essere umano, li trasmette ugualmente. Allora quel che voglio dire alle donne è che loro sono le prime e per lungo tempo danno accudimento ai bambini e alle bambine, la filiera dell’educazione passa quasi sempre per la presenza del femminile, madri, sorelle, nonne, zie, tate, maestre, professoresse, c’è un mare di donne intorno agli uomini e intorno alle donne. È necessario dare sostegno al femminile, dare rispetto e forza al femminile, permettere alle donne di avere una formazione e una comprensione forte del ruolo incredibilmente importante che hanno nella vita di ciascun essere umano. Poi c’è l’invidia che suscita il loro potere, perché è un potere di dare vita alle forme della vita, di creare corpi, di creare con la carne del loro cuore il mondo, quindi è il potere del creatore, infatti Papa Luciani diceva ’Dio è madre’. Anche nella tradizione culturale cristiana c’è questo San Giuseppe amoroso, che assiste, che è presente, che fa il primo parto assistito della storia religiosa e spirituale, accompagna nei vari passaggi Maria, è li a tutela di questo miracolo che è la madre con un bambino, madre che mette in moto la vita degli esseri umani. Per gli uomini il ritorno al corpo delle donne è un ritorno all’origine. La grande rivoluzione del femminismo, tanto vituperato anche da certe donne e non compreso per quello che era ed è tuttora, è ‘il corpo è mio e me lo gestisco io’, io devo prendere coscienza della potenza di dare vita alle forme della vita. Poi l’invito alle donne, insieme a tutto ciò, è studiate e non diventate donne nemiche delle donne come invece accade, è un grande delitto. Se c’è un’alleanza tra le donne, una comprensione profonda del valore e dell’importanza del femminile, se in tutti i modi si affermano, ma non adottando i codici maschilisti e misogeni della cultura generale che pervade e ignobilmente sporca tutto il mondo, attraverso invece un codice di amore e di rispetto che deve passare per i figli perché i figli, maschi e femmine, nascono dalle donne, quindi quel femminile buono, potente, generoso che speriamo di trovare in ogni madre, può diventare una grande possibilità di pace nel mondo, di amore degli uomini verso le donne. Anche alle radici del femminicidio bisognerebbe lavorare perché molti di questi uomini che uccidono le donne hanno nella mente una profondissima rabbia, un senso di abbandono gravissimo che non deriva certo dall’ultima donna che hanno incontrato o dalla donna che poi uccidono, ma deriva da un vissuto del femminile che per loro è stato assolutamente distruttivo e negativo. Gli uomini non vanno accusati ingiustamente, nel caso di atteggiamenti estremi vanno decriptati, va capito cosa c’è alla radice, perché quando un uomo uccide una donna è un suicidio in realtà.
Viviamo in un’epoca in cui la salute mentale e gli strumenti per capire questi fenomeni e prevenirli non ci sono. Il maschile, se non è pienamente accettato, compreso, alla fine non lo fa lo sforzo verso il femminile. C’è un tale complesso di inferiorità, una tale paura, una tale fragilità che o li educhiamo e ci rieduchiamo o veramente siamo a un punto di non ritorno. La responsabilità è delle donne, io ho fatto tutte le battaglie che potevo e continuo a farle, ma non dimentico com’è il femminile, i limiti del comportamento delle donne, ha concluso la professoressa Parsi, quando non capiscono il valore e l’importanza decisiva del loro ruolo, della loro intelligenza, della loro corporeità”.
Il convegno organizzato dal Soroptimist Club di Terni è stato aperto dall’intervento della cardiologa Georgette Koury che ha descritto cosa succede quando il cuore incontra il cervello, cause ed effetti delle varie patologie cardiologiche che colpiscono, in particolare, le donne.
Questa iniziativa è stata fortemente voluta dal Soroptimist Club di Terni, sempre attento alla tutela delle donne, per approfondire l’aspetto emozionale dell’universo femminile.
“Il Soroptimist, ha spiegato la presidente Alessandra Ascani, è impegnato nella promozione della condizione della donna, nella difesa dei diritti umani sia delle donne che dei minori in difficoltà. A Terni siamo stati molto impegnati nell’allestimento delle aule di ascolto in ambiente protetto al comando dei Carabinieri, in Questura, nella casa circondariale. Il Soroptimist ha anche allestito la Sala del Codice Rosa all’ospedale di Terni, dove le donne vittime di violenza si possono rivolgere, ha concluso Ascani, ottenendo un’accoglienza immediata in un ambiente protetto e lontano da occhi indiscreti.”