Di Chiara Furiani
Mario Biondi era tra gli artisti più attesi di questa quattro giorni di Umbria Jazz Weekend e non ha deluso le aspettative del pubblico locale, che ha riempito l’anfiteatro fino alla massima capienza.
Il concerto era sold out già da tempo, e il cantante catanese si è meritato tanta attenzione, sciorinando il suo vasto repertorio accompagnato da una band compattissima che non ha avuto un solo attimo di cedimento.
Tra brani originali e cover eccellenti – impossibile non citare “What’s gong on” di Marvin Gaye – Biondi ha voluto ribadire la sua collocazione musicale, che col panorama italiano ha davvero poco a che fare.
Tanti gli incontri importanti che hanno segnato la carriera della voce più black del nostro paese, ma fra tutti spicca quella con Burt Bacharach, il re del pop d’autore, che ha voluto regalargli un brano scritto appositamente per lui.
Biondi a Umbria Jazz è un habitué, al festival perugino si è esibito già quattro volte, richiamando sempre grossi numeri e questa prima volta ternana ha confermato che la formula funziona alla grande, non solo qui da noi, ma anche all’estero, dove il nostro gode ormai di una fama consolidata.
“This is what you are” Mario: quello che nell 2006 poteva apparire una delle tante meteore, si conferma oggi come uno dei nostri migliori prodotti da esportazione.
Di un’Italia che non è più solo pizza e mandolino.