“Una colata di massi per consolidare le sponde del fiume Nera. Ecco cosa succede quando si preferisce punire i cittadini impedendo ai proprietari frontisti di partecipare attivamente alla manutenzione delle sponde e lasciare che si creino voragini.”
La denuncia è del consigliere regionale M5S Thomas De Luca che ricorda come “dopo la piena di un anno fa avevamo segnalato questa ostruzione che stava rompendo gli argini lungo le sponde. Durante questo periodo ci è stato risposto che si trattava del “fiume che disegnava il paesaggio” nonostante avessimo sottolineato il potenziale pericolo per i centri abitati a valle. Dopo un anno questa è la conclusione. Questa è la tutela ambientale che ha in mente l’amministrazione regionale: gettare massi giganti ed impedire ai cittadini di togliere i rami secchi sui propri campi. Nel febbraio 2021 l’assemblea legislativa dell’Umbria aveva approvato una mozione di cui ero primo firmatario, prosegue De Luca, che impegnava la giunta regionale ad istituire un tavolo di coordinamento con i sindaci dei comuni della Valnerina. L’obiettivo era redigere un Piano pluriennale di manutenzione delle sponde e permettere ai proprietari frontisti di intervenire attraverso regole chiare, tutelando l’ambiente e le popolazioni. Finalmente i cittadini sarebbero tornati a prendersi cura del fiume. Peccato che dopo dieci mesi l’assessore Roberto Morroni non ha ancora convocato il tavolo di coordinamento. Nel frattempo una colata di blocchi di cemento ha fatto capolino sulle sponde del fiume. È chiaro che ci troviamo di fronte ad una strategia volta a trasformare la manutenzione di piccoli interventi in grandi opere che richiedono l’esborso di ingenti somme di denaro. Tutto in danno delle casse pubbliche. Una presa in giro nei confronti di territori letteralmente abbandonati a se stessi che continuano a pagare tasse, tra cui quelle dei consorzi di bonifica che però, colmo dei colmi non sono competenti ad intervenire. Se provano a darsi da fare hanno in cambio salatissime sanzioni e denunce penali. Un anziano contadino rischia dai due ai sei anni di carcere e da 10.000 e 100.000 euro di multa se rimuove un albero pericolante dal suo terreno. Le colate di sassi invece, secondo loro, migliorano il paesaggio e proteggono l’habitat di uccelli acquatici e pesci. Questa è la politica della destra, conclude l’esponente grillino, che crea voragini da riempire con massi giganti a danno ormai fatto. Del resto di voragini se ne intendono.”