Sergio Mattarella è stato rieletto Presidente della Repubblica per un secondo mandato, al termine della ottava votazione.
I voti per Mattarella sono stati 759.
Al raggiungimento del quorum, 505 voti, il Parlamento ha tributato un lungo applauso al rieletto Presidente della Repubblica.
Era già accaduto con la rielezione di Giorgio Napolitano il 20 aprile 2013, alla sesta votazione.
La presidente della giunta regionale Donatella Tesei, grande elettore, ha commentato: “si tratta di una scelta di responsabilità e di stabilità perché il Paese ha bisogno che vengano affrontate e continuino ad essere gestite tutte le questioni aperte che sono tante. Mi ha fatto molto piacere che il Presidente Mattarella abbia rimarcato il ruolo e il grandissimo lavoro svolto dalle regioni per affrontare la pandemia, questa è la verità. Il Presidente ci ha ringraziato tutti.”
Di parere opposto il presidente dell’assemblea regionale Marco Squarta secondo cui “Mattarella ancora Presidente della Repubblica è una grandissima occasione persa.”
Secondo Squarta, grande elettore, “non è vero che il Parlamento ha avuto un comportamento responsabile. Si sceglie Mattarella per non cambiare nulla”.
“Bentornato Presidente”, ha commentato il terzo grande elettore umbro, Fabio Paparelli. “Con la rielezione del Presidente Sergio Mattarella il Paese continua ad essere in buone mani, a garanzia della stabilità tanto più importante in un momento come quello che stiamo vivendo. La sua autorevolezza e la sua credibilità sono una garanzia per tutti i cittadini italiani.”
E’ brevissimo. il discorso alla Nazione del rieletto presidente Sergio Mattarella.
“Desidero ringraziare i parlamentari e i delegati delle regioni per la fiducia espressa nei miei confronti – ha detto Mattarella. I giorni difficili trascorsi per l’elezione alla presidenza della Repubblica, nei giorni dell’emergenza che stiamo tuttora attraversando, sul versante sanitario, su quello economico , su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni – ha concluso il Presidente – impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti. Con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini “.