DI METEO CENTRO ITALIA
Dopo l’anomala fase calda di Capodanno, responsabile anche di nuovi record di caldo in alcune località di montagna del centro nord, il clima è tornato più consono alla stagione in essere con il transito di una perturbazione tra il 5 ed il 6 gennaio seguita da aria più fredda.
L’attuale schema barico europeo risulta ancora favorevole a discese perturbate da Nord per via dell’alta pressione delle Azzorre posizionata in aperto Atlantico. Nel corso delle prossime ore tale alta pressione tenderà ad elevarsi verso Nord, facilitando cosi la discesa di un vortice perturbato Nord-atlantico, seguito da aria fredda artico-marittima che causerà un diffuso peggioramento e un ulteriore calo delle temperature.
La perturbazione in questione avrà il merito di riportare, nella giornata di domani domenica 9 gennaio, nevicate generose lungo il settore appenninico, localmente fino a quote basse in particolare tra Marche ed Umbria centro-settentrionale dove sono attesi accumuli al suolo oltre i 300/500 metri ma con fiocchi occasionalmente anche più in basso. Più a sud invece, fra Umbria meridionale e Lazio, la quota neve risulterà leggermente più elevata mantenendosi tra alta collina e bassa montagna (500/700 metri), anche qui con qualche fiocco senza accumulo possibile anche più in basso.
Il peggioramento inizierà da ovest, interessando dapprima la Toscana nelle prime ore di domenica, per poi estendersi verso Umbria, Lazio, Marche ed Abruzzo nel corso delle ore successive.
A seguire i fenomeni abbandoneranno rapidamente il versante tirrenico già dal pomeriggio, ad iniziare dalla Toscana e successivamente Umbria e Lazio, per concentrarsi tra la serata e la notte lungo le regioni adriatiche, tra Marche ed Abruzzo, dove è attesa una ritornante perturbata connessa al vortice in scivolamento verso lo Ionio. Possibile in questa fase locali sconfinamenti verso le zone più orientali di Umbria e Lazio interno, con fiocchi fino a quote molto basse (200-400 metri), grazie all’afflusso di aria più fredda dai Balcani.
Tra lunedì e martedì poi il vortice tenderà a scivolare verso sud est, continuando a richiamare aria moderatamente fredda da Nord/Est, con fenomeni che tenderanno quindi a concentrarsi in Appennino lungo il versante Adriatico con nevicate intermittenti oltre i 500/700 metri.
In Appennino alla fine del peggioramento potrebbero cumularsi tra 40 e 50 cm oltre i 1000 metri sui rilievi montuosi marchigiani ed abruzzesi.
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