Ha concordato il patteggiamento della pena con la Procura di Milano: l’accordo è di una condanna a 1 anno e mezzo con pena sospesa. La famiglia della vittima (che non si è costituita parte civile) è già stata risarcita dall’assicurazione.
“Nemmeno io conosco l’entità della somma, sono dati riservati”, ha detto il legale Manuel Gabrielli che ha assistito in tutta la vicenda Michele Bravi, il 26enne cantante di Città di Castello.
“Michele Bravi sta vivendo veramente male questa vicenda, lasciatemi dire che è distrutto, anche lui purtroppo è una vittima – ha aggiunto l’avvocato – a chiunque può capitare questo reato, e chiunque può comprendere il suo stato d’animo. I famigliari della vittima non hanno alcuna remora contro il cantante che si è sempre comportato in modo corretto. Ha anche scritto una lettera, due mesi dopo l’incidente, rappresentando il dolore che provava, la sua vicinanza, il vuoto che provava per quello che era successo.”
Secondo l’associazione famigliari vittime della strada “il patteggiamento a 1 anno e 6 mesi di Michele Bravi svilisce il reato di omicidio stradale – ha detto Alberto Pallotti, presidente dell’associazione”. La richiesta dell’associazione di costituirsi parte civile nel processo sarà valutata dal Gup l’11 marzo. Si sono opposti sia il PM che la difesa di Michele Bravi.
Secondo l’Aifvs la pena concordata “è irrisoria ed è molto grave che Michele Bravi non ci abbia messo la faccia , in questo processo.”
L’incidente avvenne il 22 novembre 2018. Il cantante stava effettuando una manovra pericolosa, una inversione di marcia con un auto contro la quale si è schiantata Rosanna Colia di 58 anni che viaggiava in sella a una moto. La donna morì all’ospedale San Carlo di Milano in seguito alle gravi ferite riportate.
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