Comparve una mattina di febbraio a Narni, accompagnato dal vescovo Vincenzo Paglia: Mikhail Gorbaciov era giunto a Terni per ricevere il Premio san Valentino. Rimase incantato dalla Rocca dell’Albornoz e da quel paesino arroccato, così diverso da quelli della sua terra. E lo volle visitare. Il sindaco era Luigi Annesi, convocato all’ultimo momento per fare da cicerone. Prima fece un bagno di folla non previsto, nella piazza Cavour, riconosciuto da tanti narnesi, che lo vollero salutare. E poi si impegnò a capire il sistema difensivo della Rocca. Ci passò quasi da solo almeno un’ora, preda dei suoi pensieri o, chissà, solo ammirato da una ingegneria sofisticata seppur di quasi ottocento anni. E con la cortesia con cui era comparso, se ne andò col codazzo di gente e di scorta: era ancora il premier di una superpotenza nucleare. Affermò però che si sarebbe ricordato di Narni, della sua Rocca e della sua gente. E in Comune sono sempre stati convinti che l’abbia fatto davvero. Per questo dal sindaco Lorenzo Lucarelli in giù, hanno esternato parole di condoglianze ad una persona che mise anche la sua vita a rischio per il mantenimento della Pace.