Il progetto BOSCO MONINI partito nel 2020, rappresenta il cuore della transizione verde dell’azienda spoletina, nonché un esempio vincente di agricoltura rigenerativa: l’obiettivo è infatti quello di creare un polmone verde nel Centro Italia capace di combattere l’inquinamento dell’aria – l’olivo è infatti una delle specie arboree più idonea a ridurre la concentrazione di particolato nell’atmosfera – ma anche di contribuire in maniera sostenibile alla produzione di olio extravergine di oliva biologico 100% italiano e di alta qualità.
In appena quattro anni sono stati già piantati oltre 700 mila olivi, di cui a ottobre si raccoglieranno i primi frutti (l’obiettivo è arrivare a 1 milione di olivi messi a dimora). “Questo perché – ha spiegato Zefferino Monini – abbiamo scelto di investire in un progetto di olivicoltura moderna e sostenibile, con cultivar capaci di adattarsi perfettamente al territorio e al clima e di arrivare a maturazione in tempi più rapidi. In un paio di anni ci aspettiamo di produrre circa 500 mila litri di olio extravergine biologico 100% italiano”.
Il progetto è nato in Umbria con un totale di oltre 402 mila olivi piantati nei terreni del Poggiolo e Poggiolaccio a Spoleto e nelle terre di Sismano. Nel tempo l’Azienda ha esteso i confini del proprio Bosco portando le competenze Monini nella produzione di olio extravergine di oliva in Toscana, con i terreni di Perolla a Grosseto, dove sta costruendo un frantoio per la trasformazione delle olive in loco che si aggiunge ad un oliveto in Puglia a Carpino già dotato di frantoio.
Ma il Bosco non è solo olio: “uno degli aspetti cruciali del progetto è legato alla biodiversità e alla rigenerazione della fertilità dei terreni: gli oliveti sono circondati da aree verdi e aree boschive cha rappresentano oasi ecologiche per decine di specie animali. Con LifeGate e l’Università di Bologna abbiamo inoltre avviato un progetto per monitorare lo stato di salute delle api, sentinelle del benessere ambientale. Ad oggi abbiamo ben 10 alveari a Perolla, nella parte toscana del Bosco. E si tratta solo dell’inizio” ha concluso Zefferino Monini.