Il nuovo anno pastorale sia un anno di grazia per le famiglie, le comunità cristiane e ogni persona”. Questo è stato l’auspicio del vescovo di Terni, Mons. Giuseppe Piemontese all’assemblea ecclesiale di domenica 17 settembre, per l’indizione della Visita pastorale alla diocesi, la presentazione ufficiale del Direttorio per I’lniziazione cristiana dei ragazzi e delle Linee guida per l’accompagnamento al matrimonio e alla vita familiare.
“Siamo in un tempo che ci confonde e a volte ci opprime con le grandi sfide mondiali e locali dalle dimensioni internazionali, globalizzate, quali la fame, la pace, i cambiamenti climatici, l’immigrazione, a quelle nazionali e locali, quali il lavoro, i giovani, la salute, la politica, la corruzione, la criminalità. La comunità diocesana – ha affermato il vescovo – non può non tener conto di tale pesante fardello e, pur nel divario tra la nostra realtà e le sfide incombenti, avverte di dover porre in essere una reazione responsabile, costruttiva, carica ricca e aperta alla speranza. In questo oceano alquanto agitato e confuso, la barca della nostra chiesa particolare riprende il suo percorso, solcando le onde per raggiungere ogni porticciolo e portare il conforto della solidarietà, dell’amore e il Vangelo di Cristo”.
La visita pastorale, definita da mons. Piemontese “presenza prolungata del vescovo e dei suoi collaboratori più stretti, nelle varie comunità cristiane della Diocesi, perché tutti possiamo sperimentare la presenza di Gesù, che visita, conforta, istruisce, guarisce e santifica il suo popolo”, comincerà dalla parrocchia di Guardea, una delle più lontane della diocesi, il 30 novembre.
La visita si caratterizza come tempo di preghiera, ascolto della Parola e celebrazioni varie; un tempo di incontro e dialogo fraterno col vescovo, che viene a confermare la fede, a incoraggiare le persone e le comunità, immerse nelle sfide del tempo. Una occasione per verificare la qualità della vita cristiana, la vita di fede-speranza-carità nella comunità parrocchiale, e se necessario, correggere usi e costumi non conformi al Vangelo e alla prassi della Chiesa.
Le successive tappe interesseranno: Lugnano in Teverina, Porchiano e Alviano in dicembre; Attigliano, Penna in Teverina e Giove a gennaio 2018 e la visita alla forania Valle Teverina sabato 4 febbraio 2018. La visita pastorale proseguirà nel 2018 con la forania Terni 3 e la forania di Amelia.
Durante la stessa assemblea sono stati presentati ufficialmente i due progetti pastorali aggiornati e rinnovati del Direttorio per l’iniziazione cristiana dei ragazzi e delle Linee Guida per l’accompagnamento al matrimonio e alla vita familiare.
Per il percorso d’iniziazione cristiana sono stati definiti tre punti centrali a partire dall’importanza del tempo dell’Iniziazione cristiana per la fascia di età 0-6 anni, percorso che sia attivato o potenziato in tutte le parrocchie. La seconda fase, definita del primo annuncio e che interessa i ragazzi dai 7 anni agli 11 anni, con il conferimento dei sacramenti della Comunione e Cresima a distanza di due anni l’uno dall’altro, si articola su un totale di 5 anni e si caratterizza per la novità della sua impostazione. Sarà dedicata principalmente alla conoscenza e al coinvolgimento dei genitori nel percorso d’Iniziazione cristiana, al risveglio della loro fede e all’inserimento graduale, insieme ai loro bambini, nella vita cristiana della comunità. Infine la il terzo punto dedicato alla più profonda conoscenza, dell’apprendimento e della testimonianza, celebrata nei Sacramenti d’Iniziazione e che accompagna fin dall’inizio il percorso di catechesi dei bambini dai 7 agli 11 anni, ma dopo la celebrazione della Cresima, assume pienamente la sua funzione.
Le Linee guida per l’accompagnamento al matrimonio e alla vita familiare indicano una comune prassi diocesana che aiuti la riflessione e la formazione di coloro che sono coinvolti direttamente nell’accoglienza e nell’accompagnamento delle giovani coppie, che trasformi i corsi per fidanzati in percorsi di fede che conducano ad una reale esperienza di Chiesa.
La comunità ecclesiale e la parrocchia hanno un ruolo fondamentale nell’accoglienza, nell’integrazione della coppia in una concreta esperienza di fede, speranza e carità.
“Per tale motivo è conveniente – si legge nel documento – che le coppie partecipino al percorso proposto dalla propria parrocchia di residenza attuale o futura, o della comunità pastorale o dalla Forania nella quale vivono”.
Il percorso sarà articolato in almeno 12 incontri (a cadenza settimanale o quindicinale) ai quali i nubendi dovrebbero prendere parte almeno un anno prima del matrimonio.