Il vescovo emerito della diocesi di Terni, Mons. Vincenzo Paglia, attualmente presidente della Pontificia Accademia per la vita, ha rilasciato qualche breve considerazione a “Repubblica” sulla imponente manifestazione contro il razzismo che si è tenuta a Milano, sabato scorso, alla quale hanno partecipato circa 250 mila persone.
“Sono rimasto felicemente sorpreso – ha detto Mons. Paglia – nel vedere che in questa manifestazione era presente la società nella sua pluralità. Non è stato un evento di elite. C’erano anziani e bambini, persone di tutte le estrazioni, molti dalla periferia. E’ stato l’emergere del bisogno di un teso a ricostruire i legami.”
Mons. Paglia ha evitato qualsiasi accenno a vicende politiche e decreti ma ha aggiunto “Per me è stata una manifestazione importante perché è stata capace di convogliare persone diverse senza essere di parte. Non si è caratterizzata con i no agli ismi ma con un sì a un futuro più solidale per tutti.”
“Manifestazioni come questa – ha detto mons. Paglia – aiutano a ripensare il futuro delle nostre città al di là degli steccati e delle frontiere. Quando si dice – prima le persone – si afferma il cuore stesso, sia del cristianesimo, sia dell’umanesimo. Entrambi sono chiamati a ritrovare un’alleanza attorno al primato della persona, dell’uomo; insomma il primato del bene comune sul bene di parte.”
Mons. Paglia invoca “amore per chi chiede di entrare ma anche amore per chi parte. Si discute tanto dei migranti che vengono ai nostri confini e poi ci si dimentica che ogni anno tantissimi giovani lasciano l’Italia. Attenzione a chi arriva e a chi parte sono due dimensioni che dovrebbero convivere. Invece si attacca chi arriva e c’è silenzio su chi fugge.”
“Questo lungo corteo – conclude il vescovo emerito di Terni – mi ha fatto riflettere sulla necessità di avere – pensieri lunghi – che aiutino quell’integrazione fra diversi che è l’unica condizione possibile per vivere nella pace.”