“Richiamo le preoccupazioni dei vescovi umbri per la situazione che è venuta a crearsi nella nostra regione. I vescovi umbri seguono con attenzione le vicende giudiziarie che in questi giorni interessano i vertici della regione Umbria. Mentre ripongono massima fiducia nell’operato della magistratura esprimono l’auspicio che venga fatta piena luce su una questione così delicata come la gestione della sanità pubblica. La vicenda suscita amarezza e disorientamento nell’opinione pubblica in un momento particolarmente difficile della comunità regionale alle prese con una faticosa ricostruzione post terremoto e con una crisi economica che ancora inquieta singoli e famiglie. Inoltre – questo lo aggiungo , ha detto Mons. Piemontese – le recenti dimissioni della presidente della regione Marini e le imminenti elezioni per il parlamento europeo ci dicono che stiamo attraversando un passaggio delicato e impegnativo per il futuro della regione e della nazione.”
L’APPELLO AI CATTOLICI
“Si impone ai cittadini – ha affermato il vescovo di Terni – e soprattutto ai cattolici il dovere di un discernimento attento, responsabile e propositivo, per operare le scelte giuste e adeguate per il bene civile, sociale, morale e spirituale della collettività, di tutto il popolo della nostra regione e della nostra nazione.”
IL MONITO AGLI AMMINISTRATORI
“In questi giorni significativi che precedono la Pasqua – ha aggiunto Mons. Giuseppe Piemontese – i vescovi invitano la comunità cristiana alla preghiera e alla riflessione affinché cresca in tutti il senso della legalità e del rispetto della cosa pubblica e nell’operato degli amministratori si faccia strada con sempre maggiore vigore la ricerca e la promozione del bene comune e il rispetto dei diritti di tutti i cittadini.”
La processione del Cristo morto, partita dal chiesa di San Francesco ha attraversato il centro storico per raggiungere, infine la Cattedrale. Vi hanno preso parte centinaia di fedeli.
Nel pomeriggio si è svolta la celebrazione della passione del Signore e l’adorazione della croce.
” “E’ una giornata di contemplazione del dolore e sofferenza di Cristo, della sua solitudine, del suo sentirsi abbandonato da tutti anche dal Padre – ha detto il vescovo -. In questi giorni riflettiamo anche sulla nostra condizione di singoli cristiani. Siamo il popolo in cammino, un popolo afflitto da debolezze, sofferenze di ogni genere, ma anche da grandi speranze, ognuno di noi con la sua età, con la sua esperienza di fede di vita cristiana, oggi è qui in questo tempo, è qui a condividere la sua vita con gli altri. Gesù ci aiuta a scoprire la bellezza e la ricchezza di questo essere convocati insieme e ci invita ad aprire i nostri occhi non soltanto sulle nostre sofferenze, sulle nostre debolezze, ma anche sui doni grandi che il Signore ci ha fatto, il dono della vita, la bellezza della natura, dell’universo, la possibilità della conoscenza e soprattutto l’amore”.