“Le banche dati del Ministero delle Finanze, accessibili a tutti, registrano in tempo reale incassi e pagamenti degli enti locali. Tra i comuni umbri presi in esame, compresi alcuni limitrofi, è risultato che solo il comune di Montecastrilli, alla data del 4 novembre 2022, non ha ancora incassato un solo euro di IMU e di Fondo di solidarietà comunale.Queste mancate entrate ammonterebbero a circa il 90% delle entrate correnti destinate alla gestione ordinaria dell’Ente, escluse la gestione rifiuti e la spesa per investimenti”
A sostenerlo in una nota è l’ex consigliere comunale della Lega, Sabina Accorroni (in carica fino allo scorso anno).
“Entrambe le entrate, IMU e Fondo di solidarietà comunale, assegnate dal ministero attingono alle entrate IMU provenienti da tutti i comuni italiani compreso il nostro e sono ripartiti dal ministero stesso – aggiunge la Accorroni – secondo criteri di equità e di solidarietà orizzontale tra i comuni.
Le entrate prima citate, in questo periodo degli anni precedenti, erano già state incassate dal nostro comune ed erano risultate in totale, recupero evasione compresa, pari a circa 1,2 Milioni di euro annui.
L’amministrazione comunale si è guardata bene di informare i cittadini della gravissima situazione di liquidità in cui si è trovato e si trova il nostro comune durante tutto il 2022.
Come ha potuto quindi l’amministrazione far fonte al pagamento di stipendi e forniture di materiali e di servizi durante i 10 mesi trascorsi del 2022 per la cifra di circa 1.2 Milioni di euro?
La risposta sta scritta nelle stesse banche dati del ministero e cioè usando, per la stessa cifra di incassi venuta meno per i pagamenti, i fondi vincolati destinati alle opere pubbliche promesse in campagna elettorale, opere pubbliche che, a causa degli aumenti vertiginosi delle materie prime dovuto all’inflazione, con un anno di ritardo sommato ai ritardi degli anni precedenti, rischiano di essere ridimensionate o cancellate per sempre.
Le leggi contabili permettono l’uso dei fondi vincolati per gli investimenti solo in via eccezionale e per brevissimi periodi di tempo e non certo in maniera così massiccia. Azzerando la spesa per gli investimenti, come è accaduto quest’anno – conclude la Accorroni – si rischia così facendo di dover rispondere di danno erariale”.