Le tariffe della TARI sono salate, l’evasione è sempre più alta. Questo è un fatto. Sono tante le aziende, gli artigiani, i commercianti , ma anche privati che non riescono più a pagare la Tassa sui Rifiuti. Una tassa iniqua per come è concepita. E ci si chiede: la tariffa puntuale, ovverosia l’equo contributo per i rifiuti che si producono, vedrà mai la luce?
Detto questo, a livello generale, qui ci occupiamo di Montecastrilli. E’ la consigliere della Lega, Sabina Accorroni a porre all’attenzione le diffide di ASM al Comune.
Basandosi sui bidoni forniti alle utenze per la raccolta differenziata, RTI-ASM Terni ha scritto una terza diffida al comune di Montecastrilli: “Le maggiori utenze (come già evidenziato e documentato nella suddetta diffida) sono pari a 393 con un conseguente credito a favore della scrivente RTI di euro/anno 64.952 per un totale ( 4 anni 2016-2019) di euro 259.811”.
COMUNE EVASORE
“In occasione delle proteste del 2018 contro l’aumento del 32% delle utenze domestiche TARI – ricorda la consigliera della Lega – il sindaco Angelucci disse che l’aumento dei costi era dovuto alle morosità che andavano caricate sul costo della TARI dell’anno successivo. Secondo RTI-ASM tra queste morosità vi sono ben 13 utenze del comune di Montecastrilli, sede comunale compresa.
E’ vero, le morosità concorrono alla quantificazione del costo del servizio della TARI e gli incassi del recupero dell’evasione concorrono alla sua diminuzione. Ma il nostro primo cittadino si è dimenticato di dire, a quanto pare, che il principale evasore comunale era ed è il comune stesso.”
“Per il pagamento del personale ed i costi accessori legati all’attività di recupero dell’evasione della sola TARI – sostiene la Accorroni – le utenze montecastrillesi hanno pagato una cifra che supera il mezzo milione di euro in cinque anni dall’entrata in vigore della TARI, ma tale spesa ha portato ad incassi annuali nulli o irrisori.
Questa cifra di evasione di 259.000 euro, se confermata e riconosciuta, rappresenterebbe un debito fuori bilancio per il comune, debito che andrebbe caricato per legge sul costo della TARI del 2020.
E chi pagherebbe tale debito? – sempre secondo Sabina Accorroni – a pagare sarebbero le utenze non domestiche, in quanto pagano un costo vicino al 50% sotto il minimo dei costi standard. Le utenze domestiche possono stare tranquille, si fa per dire, visto che già pagano quasi tutte un costo della TARI vicino al 50% oltre il massimo dei costi standard di legge.
Le sfortunate utenze non domestiche, circa il 13% del totale, si vedrebbero attribuire di conseguenza un aumento del 100% annuo fino alla copertura della cifra di evasione prima citata.”
“Sono del parere che il nostro primo cittadino dovrà fornire riscontri e chiarimenti alle utenze comunali che hanno pagato in questi anni senza conoscere, e la legge lo prevede, tutte le singole voci di costo presenti nei piani finanziari annuali della TARI.
Un lavoro di verifica questo già iniziato da tempo dalla sottoscritta, sui costi delle singole utenze che vanno a quantificare il costo totale annuo del servizio TARI.
Inoltre – conclude Sabina Accorroni – vorrei sapere come mai in tutti questi anni i funzionari comunali, pagati e premiati per effettuare questi controlli, prima della stipula del contratto di servizio e successivamente, se risultasse vero quanto afferma RTI-ASM, non sono riusciti a scoprire che 393 utenze, comprese quelle del comune, non sono state conteggiate nel costo annuale del servizio TARI.”