Il delegato del comitato regionale Umbro di Canottaggio e presidente del Circolo Canottieri Piediluco, Fabio Paparelli, in una nota, esprime profondo cordoglio per la morte di Davide Tizzano, presidente della federazione italiana di Canottaggio scomparso oggi all’età di 57 anni.
“Ho appreso poco fa con estremo sconcerto la notizia della prematura scomparsa del nostro presidente cui ero molto legato sia dal punto di vista sportivo che personale. Alla famiglia, alla moglie e ai figli – scrive in una nota Paparelli – vanno le più sentite condoglianze del Canottaggio Umbro e del circolo canottieri Piediluco”.
“Davide Tizzano – ricorda Paparelli – era stato eletto solo un anno fa, presidente nazionale della FIC e oltre ad essere stato due volte medagliato d’oro olimpico nel canottaggio (oro nel quattro di coppia a Seul 1988 e nel doppio ad Atlanta 1996) aveva un rapporto profondo e duraturo con Piediluco e il mondo del canottaggio italiano sia come atleta giovanile ieri, sia come dirigente sportivo oggi.
All’età di 14 anni Tizzano venne selezionato per il progetto Giovani Talenti e si trasferì al College di Piediluco — il centro federale di formazione remiera situato sul lago di Piediluco — con l’obiettivo di diventare un campione olimpico. Quel trasferimento segnò l’inizio della sua carriera internazionale: da qui è partita la sua crescita fino alle medaglie mondiali junior e, successivamente, ai successi olimpici. Eletto Presidente della Federazione Italiana Canottaggio
sul finire del 2024, Davide era fortemente legato a Piediluco ed ha assicurato una presenza costante, con l’obiettivo di rilanciare il centro federale. In questo anno di presidenza ha espresso grande impegno e capacità manageriale risolvendo questioni logistiche e strutturali del centro e sostenendo gli atleti nella loro preparazione agonistica in vista delle competizioni internazionali. Per Davide Piediluco non è stato solo un centro di allenamento bensì un luogo simbolico legato alle sue origini di atleta e alla formazione tecnica che lo ha portato ai massimi livelli internazionali”.
“Per questo tutto – conclude Paparelli – il mondo del Canottaggio piange una grande perdita, quella di un uomo che racchiudeva in sé le qualità non solo del grande atleta ma anche quelle di un grande uomo, un professionista, un manager sportivo con eccellenti qualità umane”.














