E’ morto questa notte, dopo una breve e terribile malattia, Paolo Binni. Aveva 70 anni.
Binni era un grande tifoso della Ternana, super abbonato, non perdeva nemmeno gli allenamenti. Era un uomo sportivo, aveva partecipato anche a 2 maratone di New York e alla Maratona di San Silvestro ad Honolulu.
Era anche un grande appassionato di vela. Dopo la Ternana l’altra sua grande passione era il mare.
La notizia della sua morte ha attraversato la Rete e sui social moltissimi i post di dolore dei suoi amici.
Paolo Binni lascia la moglie Laura.
I funerali si svolgeranno giovedì 30 marzo, alle ore 11,30 nella chiesa San Giovanni Bosco a Campomaggiore.
Il ricordo di Ivano Mari
” Non era da molto che conoscevo Paolo, ma da subito ne ho apprezzato la calma, la serenità di giudizio, l’onestà intellettuale e la sua immensa passione per le vicissitudini della squadra rossoverde.
E non a caso abbiamo approfondito la nostra amicizia trascorrendo ore ed ore al Liberati ad assistere agli allenamenti della Ternana. Quanti pomeriggi abbiamo trascorso insieme, con il caldo di primavera e con le fredde nonchè piovose giornate di inverno. I nostri discorsi, però, non si fermavano al calcio, alle partite della Ternana. Si, perchè lui , oltre ad amare il mare, aveva una gran passione per il suo orto, per i suoi alberi da frutta che curava con tanta passione in quel terreno a poche decine di metri dal Liberati. E spesso su mia richiesta era prodigo di suggerimenti e consigli su come comportarsi in campo ortofrutticolo.
Paolo era anche un podista praticante e non era difficile vederlo con il suo caratteristico passo nelle tante manifestazioni che si disputavano nella nostra provincia e delle quali ne parlava con orgoglio.
In campo calcistico, poi, era un competente anche se non lo faceva pesare; si confrontava, diceva la sua con la sua consueta calma ed educazione rispettando, però, il pensiero degli altri.
Sono passati diversi mesi dall’ultima volta che ci siamo visti allo stadio e, purtroppo, quella speranza che era dentro di me di rivederlo, alzando lo sguardo mentre arrivavo al Liberati , sulle scalee dello stadio ad assistere agli allenamenti ormai è diventata purtroppo vana. Mi piace, però, ricordarlo lì, sull’anello centrale d’ inverno, all’angolo vicino al bar, dove ci riparavamo dal freddo e dalla pioggia e sul terzo quando in primavera ed in agosto- settembre ci ritrovavamo lassù per non soffrire il caldo ternano. Paolo lascia un vuoto incolmabile nei suoi cari e in tutti gli amici, e sono tanti, che lo hanno apprezzato e stimato per i valori che hanno contraddistinto la sua esistenza.
Riposa in pace, Paolo”.