È terminato con una gara incolore il fine settimana a Austin (USA) di Danilo Petrucci. Il ternano, che partiva 10°, ha fatto il gambero, chiudendo in 12° posizione un Gran Premio privo di acuti e perdendo così la 7° posizione nella classifica generale (ora è 10°).
Già la partenza non lasciava presagire niente di buono, se è vero che dopo il primo giro Petrux si è ritrovato addirittura 17°, pericolosamente imbottigliato nelle retrovie. La speranza però c’era ancora: tante volte Danilo ha vissuto un pessimo start per poi risalire alla grande nel resto della corsa. Ma invece di replicare la rimonta nel derby della sua Ternana il 27enne ha recuperato solo poche posizioni, chiudendo – anche grazie alle cadute di Crutchlow, Rins e Syahrin – 12° alle spalle dell’altra delusione Ducati, Jorge Lorenzo (11°). Questa pista Danilo non l’ha mai digerita – si è anzi molto lamentato per le pessime condizioni dell’asfalto – e tutte le Desmosedici hanno più o meno sofferto; però non può che deludere vedere una tale differenza di prestazioni rispetto ai colleghi Dovizioso (5°), ma soprattutto Jack Miller (altro pilota del team Pramac, 9°) e Tito Rabat (8°) che lo hanno preceduto di oltre 6 secondi nonostante guidassero la vecchia versione della rossa. I due lo hanno sopravanzato anche in campionato, rispettivamente con 5 e 1 punto di vantaggio. Lucida l’analisi a fine gara: «Pensavo di poter stare con il gruppo della Top 10 ma all’inizio ho perso tantissimo anche perché non sono riuscito a far lavorare bene la gomma che abbiamo scelto. È un peccato, sono molto deluso ma spero che questa delusione mi aiuti ad andare più forte a Jerez» ha dichiarato il ternano.
Poche emozioni anche in testa alla corsa, dove Marc Marquez è scattato alla grande dalla 4° casella, portandosi subito alle spalle del leader momentaneo Iannone, passato poche curve più tardi. Se all’inizio il folletto di Cervera ha “giocato” – come spesso gli capita – con gli avversari, dopo l’attacco deciso dell’italiano ha preferito evitare altri guai e distanziando tutti in poche tornate e dimostrando una superiorità imbarazzante. Il vantaggio sul 2° (Maverick Viñales) è arrivato anche oltre i 6 secondi, nonostante da metà gara in poi il campione del mondo si sia contenuto. Torna invece alla ribalta Andrea Iannone (3°), che conquista il primo podio con la Suzuki dopo oltre un anno di sofferenze. Solo 4° Valentino Rossi, che ha provato a seguire il compagno Viñales e l’italiano nella lotta per il podio ma ha dovuto alzare bandiera bianca nella seconda metà di gara. Se l’enorme potenziale della Honda preoccupa, così come l’incostanza della Ducati, Andrea Dovizioso può comunque tirare un sospiro di sollievo: dopo due gare – Argentina e Austin – “storicamente” favorevoli a Marquez, l’italiano torna a casa primo nel mondiale grazie all’ottimo 5° posto di oggi. Un piazzamento raggiunto con intelligenza, battagliando tutta la gara con Crutchlow (poi caduto) e Zarco (superato negli ultimi giri, 6° al traguardo).
Tra due settimane (6 Maggio) si rientrerà in Europa, a Jerez de la Frontera: un’altra “casa” per Marquez; rispetto allo scorso anno però l’asfalto è stato rinnovato e potrebbe essere una buona opportunità per Dovi e Petrucci per tornare all’attacco dopo due Gp corsi totalmente in difesa.
(Giulio Sacco)