Non finisce il calvario di Danilo Petrucci, che lascia Philip Island con un pugno di mosche in mano. Nel weekend australiano, che doveva segnare il riscatto, il neo-ventinovenne (anni compiuti giovedì 24) è protagonista di una caduta paurosa alla prima curva, in cui è stato sbalzato dalla Ducati ed è stato “lanciato” contro la moto di Fabio Quartararo.
E dire che le qualifiche – rimandate a questa mattina, prima delle gare di MotoGp, Moto 2 e Moto 3 – avevano visto Petrux tornare finalmente protagonista, 5° e primo delle Ducati. Il ternano, però, non ha avuto modo di dimostrare il suo valore sulla distanza: subito dopo lo start, mentre veniva sorpassato all’interno da Marc Marquez (partito peggio di lui), Danilo ha perso il controllo della moto ed è stato violentemente catapultato verso l’esterno, dove ha impattato con la Yamaha di Fabio Quartararo. Fortunatamente subito dopo l’incidente il pilota di Terni si è rialzato, ma l’episodio è un’ulteriore tegola sul suo cammino, diventato sempre più difficile in questo finale di stagione. Qualche segnale di ripresa, a livello prestazionale, c’è stato, ma ora Danilo ha bisogno di concretizzare un buon risultato, tornando sul podio o almeno in lotta per le posizioni che contano.
«Mi dispiace davvero tanto anche perché fino a prima della gara ho fatto un weekend all’altezza delle mie aspettative» ha dichiarato Petrux, sconsolato, spiegando «Le sensazioni erano buone nonostante i vari ostacoli come il vento e la pioggia. Pensavo di poter lottare con i migliori e invece non è andata così. Marquez mi ha portato largo sullo sporco, mentre Quartararo ha perso il posteriore ed è successa la stessa cosa anche a me. Utilizzavo la gomma dure e sono stato lanciato in aria senza che i freni potessero aiutarmi. Mi dispiace aver tirato giù anche Fabio. Potevamo disputare un gran fine settimana, invece non è andata così. A causa di questa caduta è difficile vedere cose positive, ma posso comunque dire di aver disputato un Gran Premio sui livelli che mi aspettavo». Ma è l’incertezza sulle sue condizioni fisiche a preoccupare più di ogni altra cosa Danilo: «Spero di non dover tornare a casa con le ossa rotte, visto che la caviglia mi fa male» ha detto, continuando «Mi fa male il bacino sulla parte sinistra, ma spero soprattutto che non si siano danneggiati i legamenti della caviglia. Se dovesse gonfiarsi valuteremo ulteriori esami. Il fatto è che continuo a lamentare dolore da dopo la gara».
In testa si è consumato un gioco al “gatto col topo” tra Maverick Viñales e Marc Marquez. IL campione del mondo ha lasciato in testa per tutta la gara il rivale della Yamaha, per poi passarlo facilmente all’ultimo giro sfruttando la maggiore velocità del motore Honda. Nel tentativo di rispondergli, poi, Viñales è anche caduto nelle ultime curve della pista, lasciando il podio a Cal Crutchlow (2°, con la sua Honda clienti) e a Jack Miller (3°, anche se staccato di oltre 14 secondi dalla vetta). Quarta l’altra Ducati Pramac di Francesco Bagnaia, finalmente vicino al compagno dopo una stagione difficile. Quinto Joan Mir (Suzuki), davanti a un inaspettato Andrea Iannone (6° su Aprilia), che nei primi giri è stato anche in testa alla corsa. Detto della 7° piazza di Andrea Dovizioso, delude Valentino Rossi, 8°. Il Dottore aveva illuso i suoi tifosi con una buona qualifica (4°) e con una partenza a razzo: al via il 9 volte iridato si era portato in testa, ma col passare dei giri è stato risucchiato dalla concorrenza.
Il prossimo appuntamento già tra una settimana a Sepang (Malesia). La penultima tappa del Motomondiale può essere un’occasione di riscatto per tanti, nella speranza che non si trasformi di nuovo in un assolo di Marquez, mai come quest’anno vero dominatore insieme alla sua Honda.
(Giulio Sacco)