Comincia in salita il fine settimana di Danilo Petrucci, che sul tracciato di Rio Hondo (Argentina) si qualifica soltanto in 18° posizione nonostante la pista bagnata – sulla carta le condizioni ideali per lui.
Già dal venerdì il ternano aveva accusato seri problemi di aderenza – condivisi peraltro dagli altri ducatisti ufficiali Dovizioso e Lorenzo – che gli hanno precluso la Top 10 (con accesso diretto in Q2, seconda sessione di qualifiche). Un risultato che Petrux non sperimentava da un po’, e reso ancor più grigio dalle prestazioni del compagno nel team Pramac, Jack Miller, direttamente qualificato in Q2. Le disavventure nelle libere sono costate caro a Danilo, che in Q1 si è ritrovato a lottare con le Ducati ufficiali di Dovizioso (8° alla fine) e Lorenzo (14°), e con le agguerrite Aprilia di Aleix Espargaro (7°) e Scott Redding (15°). La pioggia poco prima della sessione sembrava provvidenziale per le speranze del ternano, che invece anche sul suo “terreno di caccia” non ha trovato la quadra e dovrà sperare in una rimonta domani dalla 6° fila. Realiste le sue previsioni per la gara: «È un weekend difficile per me» ha dichiarato al termine delle prove «Abbiamo dei problemi a far lavorare bene le gomme. Dopo tanto lavoro con il team le cose sono un po’ migliorate oggi, soprattutto quando il circuito era bagnato. Ma devo ammettere che il feeling non è dei migliori. Domani partirò dietro, sarà difficile, ma sono certo di poter arrivare a lottare per la Top 10».
La delusione più grande per Petrux però doveva ancora arrivare, col volto del compagno Jack Miller. L’australiano ha sfruttato la confusione in Q2 (con pista bagnata ma che andava asciugandosi) per conquistare la pole position grazie ad un fortunoso azzardo: completare l’ultimo giro utile con gomme da asciutto. Una strategia – questa – che gli ha consentito di precedere di appena due decimi Johann Zarco (3°) e un’ottimo Dani Pedrosa (2°). Lo spagnolo ha sfruttato al meglio il potenziale della Honda, apparentemente in vantaggio rispetto ai rivali sul tracciato argentino. E in effetti il grande sconfitto – almeno per oggi – è il compagno Marc Marquez, finito solo 6° (dietro anche alla Ducati clienti di Rabat e alla Suzuki di Rins) a causa di errori strategici e di guida: un paio di lunghi gli hanno impedito di far registrare un buon tempo e lo hanno innervosito, come dimostra la scelta di montare prematuramente le gomme lisce, per poi cambiarle nel finale. Può quindi tirare un sospiro di sollievo Andrea Dovizioso (8°), che nonostante le difficoltà ha la possibilità limitare i danni nei confronti del rivale.
Continua invece l’agonia della Yamaha: Viñales partirà 9°, Rossi addirittura 12°. Il Dottore lotta ancora con una moto “capricciosa” (sono troppi gli alti e bassi) e può solo sperare nella classica impresa in gara, domani a partire dalle 20:00.
(Giulio Sacco)