Finisce con un piazzamento fuori dai punti il matrimonio tra Danilo Petrucci e la Ducati. Un rapporto – considerando anche gli anni in Pramac – lungo sei stagioni, che ha fruttato 10 piazzamenti sul podio, di cui due splendide vittorie: l’anno scorso al Mugello, vinta al fotofinish contro Dovizioso e Marc Marquez; e quella sotto la pioggia a Le Mans in questo strano 2020.
L’ultima gara di Petrux in rosso non è riuscita a celebrare al meglio questo fruttuoso percorso: il 30enne di Terni è partito 18° e non è mai stato della partita, perdendo velocemente il contatto con i primi. Grazie ai ritiri di Brad Binder, Joan Mir e Francesco Bagnaia, Danilo ha terminato ai piedi della zona punti, in 16° piazza, chiudendo così un 2020 che – a parte l’exploit in Francia – è stato avaro di soddisfazioni per lui, che non è riuscito ad adattarsi alla nuova gomma Michelin. Con il piazzamento di oggi, Petrux chiude la stagione in 12° posizione nella classifica generale, con 78 punti – il peggior risultato della sua avventura in Ducati, se escludiamo il 2016 in cui saltò le prime 4 gare per infortunio e totalizzò 74 punti, chiudendo 14°. Il ternano può però guardare con ottimismo al 2021, quando vestirà i colori della Ktm nel team Tech 3, che proprio oggi ha vinto la sua seconda gara dell’anno con Miguel Oliveira: la speranza di tutti i tifosi di Danilo è che la moto austriaca gli consenta di tornare a lottare con più continuità per le prime posizioni.
Al termine della gara, il ternano ha avuto parole riconoscenti per la Ducati, evitando le polemiche che ci sono state durante l’anno e salutando tutti senza risentimento: «Avrei voluto concludere la mia avventura in Ducati con un risultato migliore, ma purtroppo oggi è stata una gara difficilissima» ha esordito, continuando «Voglio ringraziare tutte le persone che lavorano in Ducati, per primi i ragazzi della mia squadra, perché in questi sei stagioni in sella alla Desmosedici GP ho potuto ottenere diversi successi e due vittorie in MotoGP! Sono felice di aver potuto far parte di Ducati in questi sei anni della mia carriera» ha concluso.
In testa, come detto, si è consumato l’assolo dell’idolo di casa Miguel Oliveira, che ha vinto in solitaria, staccando Jack Miller (2°), che superato proprio all’ultimo giro un ottimo Franco Morbidelli (3°). Grazie al podio di oggi l’italiano ha chiuso la stagione in seconda posizione in classifica generale, a soli 13 punti dal campione del mondo Joan Mir, che oggi si è ritirato a causa di un problema elettronico alla sua Suzuki. Quarta posizione nella gara di oggi per un’altra Ktm, quella di Pol Espargaro, che l’anno prossimo passerà alla Honda. Detto della 5° posizione di Takaaki Nakagami, Andrea Dovizioso saluta la Ducati (e, probabilmente, tutta la MotoGp) con una 6° posizione, dopo aver regolato in bagarre Stefan Bradl (7°), Aleix Espargaro (8°), Alex Marquez (9°) e Johann Zarco (10°).
Nella giornata degli addii, anche Valentino Rossi saluta la Yamaha ufficiale (l’anno prossimo correrà nel team Petronas, al fianco di Morbidelli) con una 12° posizone. Il Dottore è arrivato di poco alle spalle del compagno Maverick Viñales (11°) e davanti all’altro yamahista Fabio Quartararo (14°), ma sembra ormai lontano dai fasti di un tempo, facendo pensare che forse sia arrivato il momento di appendere il casco al chiodo e chiudere la sua leggendaria carriera. Così ha fatto Cal Crutchlow (oggi 13° alla bandiera a scacchi), che all’età di 35 anni ha deciso che non correrà stabilmente la prossima stagione, ma lavorerà come collaudatore per Aprilia, concedendosi, forse, solo qualche wild card.
(Giulio Sacco)