Una gara consistente, quella di Danilo Petrucci a Jerez de la Frontera. Non il Gp della vita, ma una corsa concreta, sempre negli scarichi del compagno (Andrea Dovizioso), che lo ha portato con pazienza al 5° posto (miglior piazzamento di stagione), a un passo dal podio nei giri finali.
Il tracciato spagnolo, stretto e tortuoso, non è certo l’ideale per i sorpassi, per questo è stata quanto mai felice la buona partenza del ternano, che dalla 7° piazza da cui scattava si è portato in 6°, superando Alex Rins alla prima curva. Posizione che purtroppo è stato subito costretto a cedere all’arrembante spagnolo della Suzuki, oggi più competitiva della Ducati. Da lì è cominciata una gara d’attesa, in scia al compagno Dovizioso, nel tentativo di sostenere il passo indiavolato dei primi. A metà gara la svolta, propiziata dalla rottura della Yamaha di Fabio Quartararo (2° in quel momento, dopo essere partito dalla pole). I due ducatisti hanno riacciuffato il gruppetto che si giocava il podio, riuscendo in breve a sbarazzarsi dell’altra Yamaha Petronas dell’ottimo Franco Morbidelli (7° alla bandiera a scacchi). Nel finale Petrux e Dovizioso hanno provato a insidiare anche il podio di Viñales (3°), che però ha resistito all’avanzata delle rosse, precedendo alla fine Dovi di appena 4 decimi.
Il ritardo di Danilo (5°, a circa due secondi dal podio) è stato accumulato soprattutto nell’ultima tornata, quando il ternano ha capito che non sarebbe stato in grado di portare l’attacco. Rispetto alle scorse uscite, però, Petrux ha corso sempre alla pari del suo compagno e – cosa più importante – ha mantenuto un ritmo costante, senza il solito degrado delle gomme. Un segnale – questo – sicuramente incoraggiante in previsione di piste a lui più favorevoli (la prima già il prossimo 19 Maggio a Le Mans). Nel frattempo Danilo mantiene la 5° posizione nella classifica iridata, con un ritardo di 20 punti da Valentino Rossi e 26 da Dovizioso. «Sono abbastanza soddisfatto per come abbiamo gestito una gara che si è rivelata più complicata del previsto» ha dichiarato lui a fine gara, raccontando la sua strategia «Nelle prime fasi ho cercato di restare calmo e concentrato e di preservare le gomme per il finale, ed onestamente pensavo sarebbe stato possibile salire sul podio, ma non ci siamo riusciti nonostante sia io che Andrea abbiamo dato il massimo fino alla fine. Mi è mancata un po’ di velocità a centro curva e non sono riuscito ad esprimermi al meglio in staccata. Per classificarsi nei primi tre, quest’anno, è necessario avere ogni piccolo dettaglio a posto, e nel mio caso anche partire più avanti in griglia. Comunque il bilancio del fine settimana è positivo: abbiamo fatto un buon risultato per la classifica raccogliendo altri punti importanti e continueremo a lavorare con il massimo impegno» ha concluso.
In testa si è confermato dominatore di Jerez il campione del mondo Marc Marquez, che ha riscattato la caduta ad Austin con una vittoria in solitaria, conquistata senza patemi d’animo, che gli ha permesso di riprendere anche la testa del mondiale. Il folletto di Cervera si è portato subito al comando e con un ritmo impressionante non ha mai dato agli avversari l’opportunità di avvicinarsi. L’unico a reggere il suo passo è stato uno straordinario Alex Rins, che dalle retrovie ha rimontato fino al 2° posto – che gli garantisce la medesima posizione nella classifica generale. Splendido recupero anche per Valentino Rossi, che, partendo 13°, nella prima metà di gara si è trovato imbottigliato nel traffico; nel finale però il Dottore è riuscito a risalire fino alla 6° piazza arrivando non molto distante dal compagno, Viñales, salito sul podio. Un’ulteriore conferma del fatto che, a questi livelli, piccoli dettagli possono fare la differenza.
Prossimo appuntamento il 19 Maggio a Le Mans, in Francia. Una pista in cui la Ducati, negli ultimi anni ha mostrato un ottimo potenziale (anche se spesso non concretizzato in gara). Nel 2018 Dovizioso cadde mentre era saldamente in testa, Petrux riuscì a cogliere il suo unico podio stagionale (2°). La speranza dei tifosi italiani è che quest’anno si possa realizzare bottino pieno, per riportare Dovizioso in testa al mondiale e continuare a coccolare il sogno iridato.
(Giulio Sacco)