Deve abbandonare il sogno del podio negli ultimi giri della gara, Danilo Petrucci, che sulla pista di Losail, al suo debutto sulla Ducati ufficiale, conquista un 6° posto a 2.3 secondi dal vincitore (Dovizioso) – ritardo accumulato tutto nell’ultima tornata quando le sue gomme hanno dato forfait.
LA GARA DI PETRUCCI – Conoscendo i suoi storici problemi di consumo degli pneumatici, è forse stato un errore montare le coperture più morbide sia all’anteriore che al posteriore (i top driver hanno optato tutti per le medie). Così come non ha aiutato la – altrettanto “classica” – partenza a rallentatore: al via Petrux è scivolato in 10° piazza (dalla 7° di partenza), ed è stato costretto a stressare gli pneumatici per recuperare. La rimonta è cominciata dal secondo giro, quando Danilo ha approfittato dello scompiglio causato dai problemi tecnici di Jack Miller (Ducati Pramac) per risalire fino alla 6° posizione. Da lì una costante ascesa, col sorpasso a Crutchlow nel 6° giro, a Mir (Suzuki) nel 9°, e a Marc Marquez nella stessa tornata. È iniziata così una bagarre col campione del mondo e l’altra Suzuki di Alex Rins per il gradino più basso del podio, che il ternano si è tenuto stretto fino a metà gara. Nella seconda parte, purtroppo, l’eccessivo consumo degli pneumatici non gli ha consentito di difendersi al meglio e nelle ultime 6 tornate Petrux ha subito i sorpassi di Crutchlow (3°), Rins (4°) e di un redivivo Valentino Rossi (5°). Nel passaggio finale il crollo, che ha contribuito al distacco finale (2.3 secondi dal primo), fino a quel momento contenuto in pochi decimi.
LE PAROLE DI PETRUX – Danilo, comunque, può consolarsi: è stato protagonista del Gran Premio, e la base per migliorare c’è! Anche lui lo sa, e rimane fiducioso: «Il mio sesto posto è comunque positivo perché abbiamo preso dei punti importanti per il campionato» ha dichiarato a fine gara, spiegando «Sfortunatamente la mia partenza non ottimale mi ha penalizzato, e col senno di poi probabilmente la scelta della gomma morbida è stata un po’ azzardata. Però ci aspettavamo che le temperature scendessero maggiormente e inoltre non eravamo veloci come al solito in rettilineo. Comunque il campionato è appena iniziato e sono fiducioso che ci rifaremo presto» ha concluso.
LA LOTTA PER LA VTTORIA – In testa si è consumato l’ennesimo duello al cardiopalmo tra Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Il pilota italiano ha condotto in testa tutta la corsa, ma il folletto di Cervera ha provato l’assalto nell’ultimo giro. I due si sono ripetutamente scambiati la posizione, fino alla curva finale, quando – secondo un copione ormai classico – Marquez si è infilato alla disperata e Dovi ha incrociato la traiettoria, arrivandogli davanti di soli 23 millesimi. È la quarta volta su cinque incontri di questo tipo che il risultato incorona il centauro di Forlì, coltivando le speranze iridate dei tifosi Ducati e togliendo qualche certezza al campione del mondo, tutt’altro che imbattibile in queste situazioni. Il folletto di Cervera può comunque consolarsi con un 2° posto in una pista Ducati e con la consapevolezza di avere per le mani una moto stratosferica – come dimostra il podio di Crutchlow con la Honda clienti.
LE POLEMICHE – Anche dopo la gara, purtroppo, non sono finite le scaramucce tra Honda e Ducati, con la casa giapponese che ha guidato la protesta di una pletora di team (di cui non ha fatto parte la sola Yamaha) contro presunte irregolarità della rossa. Sotto accusa un’appendice aerodinamica montata davanti alla gomma posteriore, che – secondo i contestatori – sarebbe permessa solo in caso di pioggia. Inizialmente la direzione gara aveva respinto le accuse, ma la Honda ha presentato un ulteriore ricorso alla corte d’appello della FIM, che si esprimerà solo tra qualche giorno. Per il momento la classifica rimane congelata e c’è amarezza, tra gli appassionati, per il tentativo di concludere una corsa adrenalinica nelle aule dei tribunali.
GLI ALTRI – Tornando al Gran Premio, detto delle difficoltà di Jorge Lorenzo (13°), merita una menzione d’onore Valentino Rossi: il Dottore, scattato 14° e sempre in difficoltà nel weekend, ha estratto l’ennesimo coniglio dal cilindro. In gara, a 40 anni, ha lottato come un leone, risalendo la china fino al 5° posto (a soli 6 decimi da Dovizioso) e rimettendo in riga il compagno Viñales (7°, e staccato di due secondi da Rossi nonostante partisse in pole). L’ennesimo capolavoro di un campione con la passione di un debuttante e la voglia di continuare a stupire. La prossima occasione per farlo sarà il Gp di Argentina – in cui ha trionfato nel 2015, arrivando 2° nelle due successive edizioni –, in programma il prossimo 31 Marzo.
(Giulio Sacco)