Un Gran Premio sfortunato per gli italiani – quello francese di Le Mans. Nonostante una prestazione divina, Valentino Rossi ha perso con due errori banali la testa della gara e della classifica iridata, mentre il nostro Danilo Petrucci è stato costretto al ritiro per un guasto tecnico.
La situazione del ternano non sembrava delle migliori, se è vero che partiva dalla 19° piazza (e contando anche le pessime partenze inanellate quest’anno). Questa volta, invece, Danilo ha stupito tutti al via, guadagnando in un solo giro – il primo appunto – ben otto posizioni. Il ternano del team Pramac ha poi continuato a risalire la china per tutta la prima metà, agganciandosi al treno di Jorge Lorenzo – non senza qualche adrenalinico sorpasso e contro-sorpasso. Quando la 9° posizione era ormai in cassaforte (con la concreta possibilità di mettere le ruote anche davanti al maiorchino, 6° nel finale) Petrux è stato tradito dalla sua Ducati, che lo ha appiedato per un guasto tecnico. È la seconda volta che Danilo ne è vittima quest’anno e in questo Gp, in particolare, non sono arrivate al traguardo nemmeno le Desmosedici di Redding, Abraham, Barbera e Bautista: un segnale che qualcosa sta andando storto.
Le dichiarazioni del ternano esprimono tutta la sua delusione: «Ho avuto tanta sfortuna questo week end: purtroppo in qualifica sono finito 19°, ma l’inizio della gara è stato molto buono. Ero dietro a Lorenzo e sentivo di avere un buon feeling. Ho provato a spingere e sentivo di poterlo passare. Purtroppo però ho avuto un problema con la moto e ho dovuto fermarmi per non rovinare il motore» ha commentato a freddo il 26enne.
In testa si consuma una delle corse più belle degli ultimi anni, con emozione e tensione a saturare l’aria: per molti giri è stato il quartetto composto da Zarco(2° alla bandiera a scacchi), Viñales, Rossi e Marquez a dominare. Prima dell’arrivo di uno splendido Pedrosa (3° al traguardo, dopo aver rimontato dalla 13° piazza). Lo spagnolo ha messo pressione al compagno – campione del mondo e, sulla carta, prima guida – costringendolo all’errore: scivolata alla prima esse del tracciato. Un erroraccio di Marquez, che aveva lasciato la strada spianata a Valentino Rossi, capace con sorpassi decisi di mettersi alle spalle Zarco e Viñales (sopravanzato a 3 tornate dal termine). Con quest’ordine d’arrivo il Dottore avrebbe sancito il primato nel mondiale – oltre a regolare il giovane collega Yamaha. All’ultimo giro il crack: prima un lungo in frenata che gli è costato la prima posizione; poi la caduta ad una manciata di curve dalla bandiera a scacchi per provare a riportarsi in testa.
La vittoria di Viñales segna il cammino di Valentino, che insegue il compagno a 23 punti di distacco: solo 4 in più di Marquez, 6 in meno rispetto a Pedrosa, secondo nella generale e con serie possibilità di essere protagonista fino in fondo.
(Giulio Sacco)