È stata presentata ufficialmente il 18 gennaio la Ducati 2019 con cui dal prossimo Marzo Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso affronteranno la nuova stagione di MotoGp. Hanno preso parte all’evento, oltre ai piloti, l’amministratore delegato Claudio Domenicali e il general manager Luigi Dall’Igna.
Al primo sguardo la Desmosedici appare stupenda, di un rosso acceso e con meno dettagli bianchi rispetto al passato. Il vero banco di prova, però, sarà la pista, per vedere se sarà davvero così aggressiva come si presenta alla vista. L’imperativo, ripetuto come un mantra (e stampato in inglese anche sulle tute dei centauri), è quello di vincere il campionato del mondo. E per farlo la dirigenza ha puntato a ricostruire un clima armonioso, sostituendo un divisivo Jorge Lorenzo con Danilo Petrucci. Lo ha chiarito subito l’ingegner Dall’Igna, che ha spiegato così il cambiamento: «Da due piloti che pensavano a se stessi ora puntiamo su una strategia di squadra, una strategia di sviluppo per il team nell’arco dei weekend, con lo scopo di massimizzare il risultato».
Petrux, dal canto suo, è consapevole dell’opportunità che sta vivendo: «La presentazione è stata emozionante, ma in Qatar avrò davvero il cuore che batterà a 1000. La moto è bellissima, vedremo quanto andrà forte» ha dichiarato ai microfoni di Sky. Non sono mancate le domande riguardo al suo ruolo, a cui il ternano non si è sottratto: «È un fatto inedito che nel mondo della MotoGP due compagni di squadra collaborino per raggiungere un risultato comune. Per Dovizioso sarà quello di vincere il Mondiale, per me quello di imparare il più possibile da lui, di aiutarlo al massimo nello sviluppo e magari con questa moto vincere la mia prima gara». Danilo non ha fatto mistero dell’amicizia e della stima che lo lega al suo compagno: «Sto lavorando molto bene con Dovi: abito vicino a casa sua, sto cercando di rubargli il più possibile e vorrei ridargli indietro ciò che mi sta dando» ha dichiarato onestamente.
Nessun antagonismo e tanta cooperazione, dunque. Sotto sotto, però, Petrux ci spera, di poter contendere le prime posizioni agli altri piloti di vertice: «Vincere non è un’ossessione» ha detto, aggiungendo però «Già l’anno scorso ho lottato per la Top 5, per cui vorrei riuscire almeno a stare tra i primi 5, ma non dico la posizione…».
(Giulio Sacco)