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In catene. I parlamentari del Movimento 5 Stelle, Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella, il consigliere regionale, Andrea Liberati, i consiglieri comunali, Angelica Trenta e Federico Pasculli, insieme ad alcuni attivisti del Movimento , si sono incatenati, simbolicamente, oggi pomeriggio, difronte i cancelli della Eskigel, in via Vanzetti, a Terni.
“Simboleggiamo – ha detto Liberati – questa vera e propria riduzione in schiavitù cui molti sono costretti, fra coloro che stanno a casa e sono destinati a non trovare lavoro e gli altri, come i lavoratori Eskigel, che riceveranno non più 9 euro l’ora, lorde, ma scenderanno a 6,50, con una regressione forte nelle tutele economiche, sociali, previdenziali, con un salario netto che scenderà, con tutta probabilità, sotto i 4 euro l’ora. Siamo andati oltre il limite – ha aggiunto Liberati – e tutta questa operazione è portata avanti nel silenzio complice della politica e di una parte importante del sindacato”.
Secondo Liberati ciò accade perchè “c’è una connivenza e una complicità con gran parte della classe dirigente industriale, politica e sindacale, attuale, regionale; guarda caso – sottolinea il consigliere regionale del M5S – la cooperativa scelta per esternalizzare decine e decine di lavoratori è diretta da un ex dirigente di Confcooperative, attuale consigliere regionale di Confcooperative, ed è anche stato un sindaco del Partito Democratico, consigliere comunale del PD”.
“MI chiedo – ha concluso Liberati – come sia possibile pensare ai lavoratori in questo modo , lasciando che queste tutele vengano meno , pagandoli niente; sono salari da fame”.
Sull’assenza dei lavoratori alla manifestazione del M5S, Liberati ha detto che sono stati gli attivisti a dire loro di restare a casa per non fare corre loro il rischio di subire ritorsioni da parte dell’azienda.
“Se sarà necessario – ha detto ancora Liberati – porteremo la vertenza Eskigel difronte al parlamento europeo”.
“Stiamo andando verso il Medio Evo dei diritti dei lavoratori in Italia – ha detto l’onorevole Tiziana Ciprini – nel silenzio e nell’indifferenza più totali si stanno levando ogni singolo diritto che avevamo conquistato, questo è il Jobs Act di Renzi; neo schiavismo legalizzato; la Eskigel, come altre aziende umbre, finisce nelle mani di multinazionali e da lì inizia la decadenza che ricade sui lavoratori, arrivano le cooperative, esternalizzano parte dei servizi, ciò significa diritti al ribasso e lavoratori costretti al ricatto: o così oppure niente, o così oppure stai a casa, questa è la democrazia dei diritti che ha messo su Renzi con il suo Jobs Act “.
“Dobbiamo denunciare lo schiavismo cooperativo- ha affermato l’onorevole Filippo Gallinella – e questo della Eskigel è un esempio di schiavismo cooperativo”. Gallinella ha rivolto anche un appello ai lavoratori, “veniteci a trovare, fate le denunce perchè noi faremo venire fuori tutto; insieme riusciremo a riprenderci il paese, a riprenderci le fabbriche, altrimenti stando zitti e rimanendo da soli rimarremo schiavi”.
Infine , Angelica Trenta ha annunciato che porterà il caso Eskigel a Palazzo Spada, “il silenzio del PD – ha detto la Trenta- è imbarazzante”.