Il caso Terni alimenta la polemica politica del Movimento 5 Stelle nei confronti del Partito Democratico. Anche ieri sono state numerose le dichiarazioni di esponenti di primo piano dei Grillini sulle vicende di Terni.
“Sui giornali già non si parla più dell’arresto del sindaco di Terni e dell’assessore ai Lavori Pubblici, tutti e due del PD, finiti ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e quella finalizzata alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente – ha detto il capogruppo a Palazzo Madama , il senatore Carlo Martelli – ormai – ha aggiunto – gli arresti dentro il PD sono diventati la normalità ed evidentemente per i giornalisti non fanno nemmeno più notizia. Ma se alla stampa questa inchiesta non interessa, ai cittadini interessa eccome, visto che come sempre sono a loro a pagare la corruzione politica di questo Paese”.
“Il PD è coinvolto di nuovo in una grave inchiesta giudiziaria legata ad appalti pubblici illeciti. Questa volta a Terni, dove è stato arrestato il sindaco del PD di Renzi e ben altri 17 membri sempre della giunta PD (indagati n.d.r.) . Secondo l’accusa, da 5 anni avrebbero affidato appalti pubblici diretti, senza alcuna gara pubblica e con oltre 60 proroghe. Un sistema illecito seriale! Ma dalle stanze del Nazareno tutto tace. Silenzi – sostiene il senatore Vito Crimi – silenzi e ancora silenzi. Nel frattempo, a Terni, i soldi pubblici dei cittadini vengono scippati dagli amministratori del PD. Renzi ci sei? Dove sei?”.
“Sugli arresti del sindaco piddino Di Girolamo, nell’ambito delle indagini che coinvolgono la giunta del Pd a Terni, spicca il silenzio assordante di Renzi, che per distogliere l’opinione pubblica dai guai giudiziari del partito usa come al solito armi di “distrazione” di massa puntando l”attenzione sul M5s” , giudizio del senatore pentastellato umbro, Stefano Lucidi. “Così i mezzi di comunicazione, i giornali e i siti on line dedicano aperture al vice presidente Di Maio per un accento sbagliato in un post, come fosse un grave crimine, e stanno zitti su una inchiesta per appalti pubblici che coinvolge il Pd e 17 persone fra assessori comunali, dirigenti e cooperative che secondo la procura avevano creato un sistema contra legem da almeno 5 anni” .
“Come mai Renzi e il PD non hanno ancora detto una sola parola sull’arresto del loro sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo? Eppure si tratta di un’inchiesta che vede altri 17 indagati riconducibili al PD, fra assessori comunali, dirigenti comunali e di cooperative, portata avanti dalla Procura di Terni per appalti pubblici riguardanti la manutenzione ordinaria del verde pubblico, di cimiteri urbani, di servizi turistici”. Lo ha affermato il senatore Mario Giarrusso. “Un silenzio assordante, quello di Matteo Renzi – ha aggiunto Giarrusso – che probabilmente è ancora impegnato alla conta dei voti presi alle primarie, cioè quasi meno di 1 milione rispetto alle precedenti. Primarie dove pare siano stati portati a votare migranti che neanche sanno dell’esistenza di Renzi in cambio di 2 euro “. “Renzi – ha concluso Giarrusso – sarebbe dovuto intervenire per mandare a casa tutti i coinvolti, ed invece neanche una parola. Fanno finta di niente. E nel frattempo, in Parlamento, si oppongono all’approvazione di norme anticorruzione come l’estensione della normativa antimafia anche ai reati di corruzione e che prevede la confisca dei beni e del patrimonio dei corrotti, solo per citarne una. Speriamo solo che si vada alle elezioni quanto prima, per mandare definitivamente a casa questa classe politica incapace, irresponsabile, dannosa e pericolosa per il Paese”.