“L’Assessore Paola Muraro, attraverso una nota, ha smentito i clamori riguardanti il coinvolgimento degli impianti umbri di ACEA nella risoluzione dell’emergenza romana dei rifiuti. E’ un clamoroso falso la notizia del presunto invio di rifiuti urbani da Roma a Terni. L’inceneritore ARIA SpA non brucia, né può bruciare rifiuti urbani, ma solo pulper cioè gli scarti industriali di cartiera quindi l’impianto non rientra tra quelli in cui sussiste un “contratto in essere” tra il Comune di Roma e ACEA. Viceversa, ad oggi, l’istanza per poter bruciare rifiuti urbani è stata presentata nel 2014 dal CdA di Acea nominato dalla Giunta Marino del Partito Democratico. Per il M5S Terni non cambia nulla. ”
Tirati per la giacca, i 5 Stelle di Terni, nella tarda mattinata di oggi, hanno risposto a tutti coloro che li hanno chiamati in causa dopo le dichiarazioni del sindaco di Roma, Virginia Raggi, che ventilava la possibilità di un conferimento di parte dei rifiuti prodotti nella Capitale, a Orvieto e Terni. Dichiarazioni in verità corrette, ieri sera, da una nota dell’assessore all’ambiente, Paola Muraro, che escludeva tale possibilità
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La sfida di Forza Italia ai 5 Stelle di Terni
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Le reazioni di Di Girolamo e Germani
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“Per noi la città viene prima di tutto e lo abbiamo dimostrato con anni di lavoro sul campo, resteremo sempre e comunque fedeli alle nostre battaglie. La differenza del M5S, però, si dimostra con i fatti ed a fronte di una dichiarazione fraintendibile è bastato un giorno per chiarire insieme alla Sindaco di Roma e la sua Giunta che il disastro ambientale di Terni è di attenzione nazionale per il M5S”, scrive il Movimento 5 Stelle ternano.
“Smentite le bufale rimangono gli impegni di chi in queste ore si è esposto in maniera inequivocabile, Leopoldo Di Girolamo e Catiuscia Marini. Comune e Regione – secondo i consiglieri comunbali 5 Stelle – devono dire no alla richiesta di autorizzazione presentata da ACEA per bruciare rifiuti urbani umbri, devono dire no alla produzione e all’utilizzo di combustibile solido secondario, devono dire no a qualsiasi accordo tra regioni.
Le complesse problematiche di Terni non consentono in alcun modo di aggravare l’emergenza sanitaria ed ambientale. Altro che ampliamento autorizzativo, le autorizzazioni vanno bloccate e revocate. A Terni non deve e non può arrivare un grammo di monnezza, né da Roma, né da Perugia, né da altre parti. Per questo il nuovo piano industriale di ACEA non può che prevedere lo smantellamento o la riconversione in fabbrica dei materiali dell’inceneritore ARIA SpA. Aspettiamo la Presidente Marini, che vediamo a Terni solo per le inaugurazione di nuovi punti coop, e la invitiamo ad agire per il nostro diritto alla salute”.
“Ridicolo e patetico che chi ha nascosto la verità sulla diossina e il pcb negli alimenti, chi ha nascosto il tetracloroetilene nell’acqua potabile, chi aizzava con comportamenti irresponsabili chiamandoci terroristi oggi si erga a paladino dell’ambiente. Chi ieri nella pseudo opposizione taceva, connivente, di fronte al negazionismo ambientale e sosteneva fermamente gli inceneritori oggi ululi alla luna. Se Roma ha all’orizzonte un emergenza sanitaria, Terni è in emergenza sanitaria da anni. Tutti coloro che adesso starnazzano – concludono De Luca, Braghiroli, Pasculli, Trenta e Pococacio – lo tengano bene a mente: è solo grazie al M5S se il muro di negazionismo ambientale è stato abbattuto, è merito del M5S se oggi i ternani conoscono il disastro ambientale in cui versa la loro città.L’incenerimento a Terni ha dei nomi e cognomi, sono quelli di chi l’ha sempre sostenuto, da Raffaelli a Porrazini, dalla Lorenzetti a Cavicchioli.”