Era previsto per questa mattina a Roma l’interrogatorio di Tommaso Verdini e del suo socio narnese nella società Lobbying Inver, Fabio Pileri.
Entrambi agli arresti domiciliari hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
A spiegare i motivi di questa decisione è stato l’avvocato che difende Verdini jr., Alessandro De Federicis: “Questa indagine è durata due anni – ha spiegato il legale – il giudice ha impiegato 5 mesi per scrivere l’ordinanza: la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere era obbligata. Abbiamo visto molte cose sulle quali avremmo da dire, ma in questa fase dobbiamo prima verificare l’entità dell’accusa”.
In questa inchiesta – ha aggiunto De Federicis – ci siamo dimenticati tutti della presunzione di innocenza e che i processi in Italia non si riescono più a fare a piede libero. Dopo due anni di indagini avevamo dato la disponibilità, al deposito degli atti, a chiarire perché noi sappiamo di questa indagine da tempo, perché c’era stata una perquisizione nel luglio 2022. Tutto ciò non è avvenuto e oggi ci troviamo con le misure cautelari che privano la libertà a persone che potrebbero essere innocenti. I fatti si chiariranno tra molti mesi nel processo e in questo tempo dovranno subire una privazione della libertà sovradimensionata a nostro avviso. Valutiamo il ricorso al Riesame”.
Narni. Fabio Pileri, coinvolto nell’inchiesta su appalti Anas che ha portato all’arresto di Verdini jr. Per Pileri arresti domiciliari in attesa di chiarimenti.