Si erano liberati dopo un centinaio d’anni di impianti che producevano inquinamento insieme a gravi problemi per la salute ed ora gli abitanti che vivono intorno allo stabilimento, che una volta era della Terni Chimica, hanno paura di ritrovarsi con una fabbrica che potenzialmente è inquinante.
Il comitato prontamente istituito, esprime preoccupazione alle notizie dell’arrivo della Nar.Ti, srl, un’azienda che è specializzata, dicono al comitato, in lavorazione di fanghi pericolosi come quelli del titanio, per il recupero dello stesso materiale.
Sembra poi che la società sia stata allontanata dal territorio di Città di Castello proprio per gli impatti sulla popolazione. La cosa che fa indispettire il Comitato, e tutti i cittadini, è la mancanza di informazione dal momento che alcune riunioni si sono già svolte tra Comune e azienda senza che sia trapelato alcunché di ufficiale.
“Vogliamo essere presenti ad ogni altro incontro – tuonano al comitato – vogliamo vedere se potrebbero esserci danni per la nostra salute”.
Perché pensare male sembra essere una prima difesa: vogliono capire bene quale sia, se c’è, il rischio per la propria salute. E rincarano la dose, ricordando che grandi problemi c’erano stati col biodigestore che, detto francamente, puzzava oltre ogni dire. E solo con la presenza e la determinazione dei cittadini, i disagi sono terminati o comunque si sono di molto attenuati.
Già che c’erano, hanno anche riportato in discussione il sito dell’Adica, ora dismesso, dove si producevano fitofarmaci e che, a quanto risulta, non è stato ancora bonificato.