Nei polverosi archivi irlandesi del Trinity College di Dublino, tempo fa, grazie all’intuito e alla perseveranza dell’archeologo Roberto Nini e dei suoi collaboratori della Narni Sotterranea, sono tornati alla luce una serie di incredibili documenti della prima metà del ‘700, che fanno finalmente definitiva luce sulla storia dell’Inquisizione a Narni.
Si tratta di un interno processo svoltosi nelle segrete del convento domenicano di S. Maria Maggiore contro un eretico, scampato miracolosamente ai saccheggi napoleonici, grazie ad una serie di fortunate coincidenze e finito nella capitale irlandese.
Circa 600 pagine scritte da notai dell’epoca che riportano puntualmente i fatti, le testimonianze, le confessioni, le condanne, ma soprattutto descrivono nei particolari luoghi e persone del tempo.
Grazie alla ricca mole di dati è possibile ricostruire la vita di un contadino della zona di Todi, Domenico detto Sciabocco e di sua moglie Maria Giulia, che abbandona per i continui dissidi con il suocero. Viene narrato il suo vagare da un padrone all’altro fino al suo arrivo a Narni dove decide di sposare Elisabetta, una fruttivendola vedova e per far ciò dichiara falsamente di essere celibe.
Scoperta la sua bigamia, dopo lunghe ricerche viene catturato e rinchiuso nella segreta del Sant’Uffizio di Narni, da dove riuscirà a fuggire uccidendo Giuseppe Antonio Natili, il carceriere che gli aveva portato il pranzo. L’Inquisizione si metterà sulle sue tracce ma l’epilogo non lo sveliamo perché la ricca mole di dati è stata ora pubblicata nel volume “Il bigamo di Narni – Storia di un uomo e di un omicidio nell’Inquisizione del XVIII secolo” – Edizioni Il Formichiere di Foligno – che verrà presentato al grande pubblico giovedì 2 settembre alle 17,30 presso la chiesa di S. Domenico, sopra ai luoghi che furono testimoni silenti del fatto di sangue.
E poiché questa storia, come tante altre, è scritta grazie ai documenti, che possono essere anche narrati, contestualmente verrà presentato il libro “Tutto quel che resta” – Edizioni Morphema di Terni – di Moira Sperandei, anch’essa legata a Narni Sotterranea, che ha voluto far emergere l’anima degli stessi protagonisti attraverso un piacevole e suggestivo racconto delle loro vite.
Ne parleranno con gli autori il prof. Mario Squadroni, presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria e dell’ANAI Umbria e l’artista scrittrice Laura Alescio.
L’ingresso sarà regolato secondo le norme vigenti anti Covid.