Era conosciuto da tutti, un po’ per la sua arguzia, per la sua competenza ma anche per la sua ferma posizione antifascista, su cui aveva fatto perno la sua vita. Alfredo Petrini stamattina se ne è andato dopo una vita di gioie ed anche di dolori. Aveva 92 anni.
Aveva avuto una posizione importante quale capufficio dei tributi alla Cassa di Risparmio di Narni e tramite questo ruolo aveva conosciuto praticamente tutti i narnesi, tutti quelli che pagavano le tasse e ne portava vivida memoria. La sua estemporaneità ne aveva fatto un punto di riferimento: era disponibile a qualsiasi aiuto e, precursore, gettava le mani verso giovani immigrati. Non c’era persona che non veniva aiutata al suo sportello abbassando qualsiasi ostacolo: sembra un termine desueto, fatto per chi se ne è andato ma lui era veramente una brava persona.
Poi in vecchiaia aveva intrapreso la strada dell’imprenditore turistico aprendo l’unico camping narnese, frequentato da italiani e, soprattutto, stranieri rispetto ai quali era il vero valore aggiunto, perché indicava percorsi, situazioni, indirizzi. Si era ritirato da tanti anni nel suo camping alla Madonna Scoperta e le apparizioni in città si erano prima diradate e poi completamente annullate. Ma lì aveva la sua famiglia e lì voleva restare. E questo ha fatto sino ad oggi.