E’ stato un fulmine a ciel sereno: chiusi gli ospedali di Narni e di Amelia, che vengono trasformati in residenze per anziani, strutture dignitose ma lontanissime dal concetto moderno di ospedale. Una mail da parte del direttore della Usl e via a due strutture che hanno accompagnato nei secoli le popolazioni del territorio e che sembravano ancora svolgere una propria funzione. Tutto cassato a favore di Spoleto, chissà perché. Ah ma il perché si sa: la giunta regionale non è riuscita ad organizzarsi per quell’ospedale e così ha pensato bene di spogliare un altare per vestirne un altro. Tutto all’infuori che una programmazione. Le proteste saranno forti e si faranno sentire a cominciare da quella del sindaco che ha battuto tutti in velocità diramando un duro comunicato:
“Ci è stato comunicato tramite mail dal Commissario dalla Usl2 De Fino il trasferimento all’Ospedale di Spoleto degli anestesisti e del personale di sala operatoria degli Ospedali di Narni e Amelia. L’atto è stato motivato dalle difficoltà di reperire personale specializzato per gestire la terapia intensiva covid della struttura ospedaliera spoletina.
Pur comprendendo la situazione emergenziale in cui si opera, è doloroso constatare come questa scelta improvvisa e solo freddamente comunicata sia lo scontato risultato della confusione e dell’assenza di prospettiva a cui le Istituzioni Regionali hanno condannato le nostre strutture ospedaliere. Trasformate da domani in RSA con la perdita delle funzioni ospedaliere residue che potevano restare invece un presidio per l’attività ordinaria che viene definitivamente pregiudicata.
E con la beffa che il personale dei nostri ospedali non potrà rappresentare una risposta efficace alle esigenze dell’Ospedale di Spoleto per numeri, anzianità e caratteristiche professionali che lo caratterizzano. Non è spogliando una pianta già rinsecchita che se ne rigenera un’altra.
Abbiamo assistito, per lunghi ma infruttuosi mesi a promesse di rivoluzioni, investimenti su strutture e capitale umano e professionale, scenari di grandi cambiamenti. Ed abbiamo con responsabilità cercato di ascoltare, comprendere ed avere fiducia.
La realtà che stavamo vivendo era quella dei nostri presidi ospedalieri azzoppati nella fase di pre-seconda ondata covid con la mancata riapertura del punto di primo soccorso a Narni e della medicina ad Amelia. E di nessuna prospettiva certa per l’ospedale unico comprensoriale.
Ma la realtà di oggi, che con fatica poteva essere immaginata peggiore, è che per manifesta incapacità della Giunta Regionale da domani i nostri Ospedali semplicemente cesseranno di esistere in quanto tali per essere trasformati in RSA, dismettendo così gran parte del presidio sanitario del territorio e le sue funzioni base.
Basti pensare che senza la presenza di anestesisti non è possibile svolgere le sedute oncologiche nel nostro ospedale narnese. Chiedo quindi alla Presidente Tesei e all’Assessore Coletto di tornare sulle proprie scelte, che non solo non risolvono un problema di Spoleto o regionale, ma ne creano di nuovi e dannosissimi nel nostro territorio del narnese amerino.
Propongo invece di rafforzare nei nostri presidi quelle funzioni di bassa e media specialità per permettere ai nostri cittadini di continuare a ricevere risposte diagnostiche ed operative ed un servizio ordinario che non può essere bloccato. Una scelta nobile e comprensibile, oltre che utile, per non scaricare sulle persone, sugli utenti e gli operatori, le inefficienze ed i ritardi della Regione.
Attivando invece una risposta alla domanda di protezione dei pazienti delle RSA che interessi strutture diverse da quelle ospedaliere. Strutture ricettive come nel modello dei covid-hotel per gli asintomatici o residenze per anziani covid-free che hanno disponibilità di posti rafforzando questi presidi con l’impiego decentrato di OOSS e medici del servizio sanitario”