Scende in campo anche il sindacato a tutela, preventiva, degli ex lavoratori della Sgl Carbon. E lo fanno in maniera molto forte, cercando di dissipare qualsiasi tipo di incomprensione che si potrà generare in futuro. Insomma, dal sindacato si ricorda che c’era stata unitarietà nel pensare di riassumere quelli che mandavano avanti la linea ed ora una cinquantina di loro potrebbero essere anche soggetti a selezioni psico/attitudinali. Ma potrebbe essere anche un fraintendimento colossale nel senso che la direzione a tutt’oggi ha proceduto alla riassunzione di alcune figure che erano in fabbrica in passato senza alcuna selezione. E dalla direzione aziendale trapela l’idea che sarà così anche per gli altri. Però il sindacato ha messo le mani avanti. Ad ogni buon conto ecco il comunicato:
Il 13 marzo 2018 in Confindustria Terni si è svolto l’incontro tra GoSource Italy e le OO.SS. di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL e ieri si è tenuta l’assemblea con i lavoratori ex SGL per condividere quanto emerso dall’incontro stesso. Pur avendo appreso positivamente che, a differenza di quanto inizialmente dichiarato in sede ministeriale, l’azienda ha intenzione di partire con la produzione completa e che vuole procedere in maniera molto celere, segnale importante per un territorio dilaniato dalla crisi, sulle modalità relative alle assunzioni abbiamo manifestato forti perplessità. Parlare di candidature aperte che qualsiasi persona interessata potrà avanzare compilando un modulo di domanda e allegando il proprio curriculum, non considerando invece diversi percorsi per i lavoratori ex SGL, ci ha portati ad esprimere la nostra contrarietà per l’iter stesso. Con tutta la trasparenza e franchezza che ha contraddistinto il percorso sindacale in questi anni, abbiamo il dovere di sottolineare che un’azienda seppur di nuova costituzione, insediandosi su un territorio ed avendo l’interesse a rilevare una fabbrica storica non può esimersi dal fare i conti con tutto ciò che il pregresso rappresenta. Non si può calpestare la dignità di quei lavoratori che per professionalità e competenze meritano sicuramente una diversa attenzione; queste persone si ritrovano quasi tutte senza ammortizzatori sociali e quando si prospettò la possibilità di scegliere tra una cospicua buona uscita o il ricollocamento in una nuova realtà industriale, scelsero il lavoro, questo in presenza delle istituzioni, dal Ministero al Comune di Narni passando per la Regione dell’Umbria. Siccome poi una decina di ex dipendenti, e tra loro qualche pensionato, sono stati già assunti da Gosource, sarebbe opportuno che lo stesso iter fosse percorso anche per i rimanenti lavoratori ex SGL. Visto infatti che la parola chiave più volte pronunciata dai vertici aziendali è stata trasparenza, ci domandiamo come sia stato scelto il personale fino ad oggi, visto che per le autocandidature il sito è stato predisposto solo in questi giorni e cosa abbiano di diverso i 56 lavoratori rimasti che per essere riassunti dovrebbero affrontare un percorso ad ostacoli che dovrebbe partire da test psicoattitudinali. Negli incontri svolti in sede ministeriale in presenza della GoSource, sia le OO.SS. che le istituzioni tutte, hanno sempre posto come vincolo il riassorbimento di tutti i lavoratori ex SGL anche per poter accedere alle agevolazioni richieste dalla società.
A fronte delle problematiche emerse chiediamo l’impegno da parte di tutti i partecipanti ai tavoli ministeriali per l’organizzazione di un incontro chiarificatore con i nuovi vertici aziendali. Nel contempo auspichiamo un ravvedimento da parte della società rispetto al percorso comunicatoci, tenendo conto delle professionalità dei lavoratori ex SGL, fondamentali anche per una celere ripartenza. Nel caso in cui le nostre richieste rimanessero inascoltate, come richiesto anche nell’assemblea, procederemo con le iniziative che riterremo più opportune.